Dopo
Nassiriya e
Intelligence, Raul Bova ha rimesso la divisa. Le donne si domandano se tutti i militari italiani siano così. Probabilmente no. E anche sul piano del coraggio chissà? Il bello e popolare attore, questa volta nella mimetica del capitano Enea De Santis, è in Afghanistan a capo di una pattuglia di incursori inquadrata nella Task Force 45, che in missione nel Paese arabo cerca di fare giustizia in un contesto di corruzione e sofferenza, dove i bambini diventano merce di scambio per interessi economici. Durante un’operazione Enea conosce e si innamora di Samira (Megan Montaner), una ragazza afghana, con qualche dubbio sul suo passato, che lavora in uno degli ospedali di Recovery, organizzazione no profit fondata dal padre Romeo De Santis (Ugo Pagliai), scomparso in circostanze misteriose.
Fuoco amico TF45 – Eroe per amore è il titolo complesso ma esplicativo della nuova fiction di Canale 5 in onda in otto puntate il mercoledì in prima serata. Il regista Beniamino Catena (che è anche uno degli autori) è chiamato a dirigere un Bova eroe positivo in veste, questa volta, anche di produttore. Enea De Santis è uno che non smette mai di lottare, che rischia il tutto per tutto, la sua vita e quella dei suo compagni. Non sa di chi può fidarsi, ma vuole ad ogni costo arrivare alla verità. Azione e colpi di scena danno ritmo e suspense a questa spy story nostrana in cui inevitabilmente trova spazio l’amore, ma questa volta anche l’impegno sociale, la famiglia, il dolore e uno sguardo più ampio che si ricollega ai poteri forti e alla complicata situazione che stiamo vivendo sul piano internazionale. C’è qualche kefiah di troppo che fa tanto tenuta da battaglia in terra araba e come sempre nelle fiction qualche semplificazione e qualcosa di già visto, ma
Fuoco amico, stando almeno alla prima puntata, sembra funzionare. Alla lunga non garantiamo, ma per ora l’intreccio tiene. Così come reggono i valori positivi dell’attenzione ai più deboli, in questo caso dei piccoli afghani («Ho paura per i bambini, dobbiamo proteggerli», è l’ultimo messaggio lanciato dal padre di Enea prima di essere rapito), e della lotta per gli ideali propri e della propria nazione. Non a caso anche l’Esercito italiano ha dato il proprio contributo a questa fiction partita con oltre quattro milioni di telespettatori e uno share intorno al diciassette per cento.
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