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L’impegno, la cultura della legalità e la socialità, con le quali si potevano curare le ferite inferte dalla mafia alla sua Sicilia, hanno colpito ancora. La straordinaria vicenda di padre Pino Puglisi, “3P” come amava farsi chiamare, ha infatti convinto nella sua versione a fumetti (la prima, per ora) la giuria del “Premio Fede a Strisce” ad assegnargli il primo premio 2022, attribuito nell’ambito del festival riminese Cartoon Club. Si tratta di un riconoscimento unico in Italia che intende premiare l’elemento religioso nel fumetto, a volte solo accennato, in altri casi una presenza consentita, in pochi casi riconosciuta esplicitamente. Intitolato alla memoria della famiglia Ramberti, vicina alla spiritualità francescana, amante di fumetti e cartoon umoristici, i cui figli prendono parte all’organizzazione del premio, “Fede a Strisce” ha premiato la storia di padre Pino Puglisi, raccontata con garbo, delicatezza e verità, elementi mixati in un racconto verbo iconico avvincente, da Marco Sonseri e Riccardo Pagani (rispettivamente sceneggiatore e disegnatore) nel volume edito da ReNoir. “Un libro come tonico, come corroborante per il coraggio, come semina di riflessioni, emozioni e pensieri con una spruzzata di ironia. Un graphic novel che può aiutare a vincere la paura” la motivazione della giuria presieduta da padre Stefano Gorla (per anni direttore del settimanale “ilGiornalino”, esperto e collaboratore di numerose riviste).
Due menzioni speciali completano l’edizione 2022 del Premio, attribuite ad altrettante opere del tutto differenti: una storia del popolare Dago e una ponderosa autoproduzione sulla via Franchigena. Il sassarese Gianluca Piredda (sceneggiatore) e Leo Sgarbi sono stati premiati per “Sangue reale”, l’avventura del giannizzero nero Dago (Aurea). “Uno dei ‘simboli’ della fede cristiana, la Sacra Sindone, trattato in maniera rispettosa e avvincente in una storia tipicamente avventurosa, di uno tra i più noti personaggi dell’avventura italiana, e pubblicata da un editore non confessionale e da edicola”. Bona via! di Valerio Barchi è invece una poderosa autoproduzione (resa possibile da un importante crowdfunding) sul pellegrinaggio, metafora del viaggio della vita cristiana. “Una storia autobiografica con piacevoli incursioni nel fantastico, che invita a rivedere le priorità della vita con gratitudine”.
La vicenda a fumetti di don Puglisi è stata scelta tra le decine di storie selezionate quest’anno. Eppure la giuria rimarca la scarsa considerazione del fumetto italiano nei confronti dell’elemento religioso e della ricerca del sacro. “Gli editori di fumetto spesso in Italia si tengono alla larga da qualsiasi contatto con storie e personaggi che affrontano il mistero, l’esperienza religiosa, la ricerca di senso, – commenta Alessandro Bottero, uno dei giurati del Premio Fede a Strisce - mentre gli editori di ambito cristiano restano spesso confinati nel loro settore. Si crea quindi un corto circuito che in altri Paesi, ad esempio la vicina Francia, non esiste. Ed è peccato, perché la tradizione del fumetto italiano che affronta la tematica religiosa, quando non di ambito direttamente cattolico (basti pensare a il Vittorioso, Messaggero dei ragazzi e ilGiornalino, solo per fare tre esempi di fondamentale importanza per l’editoria italiana), è sempre stata rigogliosa e prodiga di sorprese”.