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Due bambini palestinesi sul luogo colpito da un bombardamento israeliano il 7 aprile, a Deir Al-Balah - Reuters
A Gaza i bambini continuano a morire. Lunedì notte cinque minori sono stati uccisi in un attacco israeliano che ha colpito una casa a Deir el-Balah, nel centro della Striscia. Alcuni avevano solo due anni, dicono gli operatori sanitari dell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa. Gli stessi operatori hanno segnalato altre 10 vittime per gli attacchi della notte che hanno colpito anche Gaza City e Beit Lahia (entrambe nel Nord della Striscia) e decine di feriti. Il ministero della Salute di Gaza in mattinata ha segnalato ulteriori 11 persone uccise, portando il totale delle vittime a 26, nelle sole ultime 12 ore. Il numero dei bambini uccisi nella Striscia di Gaza da ottobre 2023 è salito a 15mila secondo i dati dell'Ong Save the Children.
Un'altra vittima delle ultime ore a Gaza è Ahmed Mansour, il giornalista dell'agenzia stampa Palestine Today rimasto gravemente ferito nell'attacco israeliano di lunedì ad una tenda che ospitava giornalisti, vicino all'ospedale Nasser, che è andata a fuoco. Diverse immagini in queste ore hanno mostrato l'incendio e le sue conseguenze. Al Jazeera riporta che a causare la morte del giornalista alle prime ore di questa mattina sono state proprio le gravi ustioni su tutto il corpo. Nello stesso attacco, ieri, era morto un altro giornalista, Helmi al-Faqawi. Al Jazeera riporta anche che il numero di giornalisti uccisi nella Striscia da ottobre 2023 è salito a più di 200, rendendo il conflitto a Gaza il più mortale mai registrato per i giornalisti.
Sul fronte di una nuova, possibile, tregua, una fonte egiziana ha riferito questa mattina al quotidiano saudita Asharq Al-Awsat i dettagli di una nuova proposta avanzata dal Cairo per raggiungere una svolta che porti a un cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. La fonte, che ha chiesto l'anonimato, ha spiegato che la nuova proposta consiste nel «rilascio di otto ostaggi vivi da Gaza in cambio di una tregua della durata tra 40 e 70 giorni».
La situazione umanitaria nella Striscia intanto è sempre più disperata. Questa mattina il Commissario generale dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha detto che «a Gaza gli atti di guerra mostrano un totale disprezzo per la vita umana, sotto gli occhi del mondo». Dal 2 marzo 2025 gli aiuti non entrano nella Striscia. Mancano cibo, acqua potabile, medicine, carburante. E le persone sono obbligate a spostarsi di nuovo, a piedi o su carretti. «Dal 18 marzo, quando sono riprese le operazioni militari, quasi 400.000 palestinesi sono stati sfollati - ha detto ieri sera un portavoce del del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres - Chi è sopravvissuto a questi mesi di bombardamenti, è stato ripetutamente costretto a trasferirsi in un'area sempre più piccola dove i bisogni di base non possono essere soddisfatti». Si calcola che il numero totale di sfollati nella Striscia sia di 1,9 milioni (dati Save the Children).
Di Gaza hanno parlato ieri sera il presidente statunitense Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (che a Washington ci è andato soprattutto per ottenere lo "sconto" sui dazi). Il tycoon ha ribadito che «avere una forza di pace come gli Stati Uniti che controlla e possiede Gaza sarebbe una cosa buona» e ha parlato dell'«incredibile valore immobiliare» della Striscia. All'inizio di febbraio, Trump aveva rilasciato un video che mostrava la Striscia di Gaza trasformata nella Riviera del Medio Oriente, considerato dalle organizzazioni internazionali scandaloso.