Carlo Casini
Martedì 15 ottobre nella Sala della Regina di Montecitorio il presidente della Camera, Lorenzo Fontana apre il convegno in onore di Carlo Casini e subito dopo Lorenzo Cesa, segretario politico dell’Udc, il partito con cui per tanti anni Carlo Casini ha collaborato, metterà in evidenza il profilo di un politico singolare, che ha inciso nel dibattito culturale del nostro tempo con forza ed energia morale.
Tutti ricordano Carlo Casini per la chiarezza delle idee e dei princìpi, per la coerenza nel tradurre le une e gli altri in iniziative concrete, in un tempo in cui il pensiero dominante sembrava spingere da tutt’altra parte, subordinando il valore della vita alla libertà individuale e finendo col compromettere entrambe. Alla chiarezza e fermezza dei suoi valori si univa quella umanità, ben rappresentata dal suo sorriso amabile ed accattivante, rivolto a tutti; sapeva stemperare anche le posizioni più nette in una richiesta e in una offerta di mutua collaborazione. La sua capacità di amicizia era proverbiale, per lui l’amicizia politica aveva un valore sacro, supportato dal rispetto profondo verso chi non la pensava come lui e dalla consapevolezza che si entrava in Parlamento per contribuire a realizzare i grandi ideali di giustizia e di tutela del bene comune. Una cosa che colpisce in Parlamento è il sottile filo rosso che collega parlamentari di vari partiti con un reciproco apprezzamento per il lavoro di ognuno.
Al convegno del 15 ottobre intervengono colleghi di varie aree politiche, tra cui Rocco Buttiglione e Giuliano Amato, invitati per ricordare alcuni aspetti caratteristici della vita parlamentare di Carlo Casini, pure in campi in cui non hanno condiviso le stesse posizioni. Presente anche Margherita Cassano, prima donna presidente della Corte di Cassazione. Non a caso in Carlo il senso della giustizia si accompagnava sempre a una ricerca della verità dei fatti, che richiedeva rigore e soprattutto capacità di ascolto dei diversi punti di vista, con una saggezza tutt’altro che ovvia o scontata.
Nessuno però vuole tracciare un profilo agiografico di Carlo Casini e togliere forza alla fatica con cui ogni giorno lottava per vivere coerentemente in un contesto tutt’altro che facile e scontato. Credeva in quello che diceva e difendeva valori e ideali in un mondo che in un certo senso sembrava andare alla rovescia. Molti di coloro che lo hanno conosciuto vorrebbero che si mettessero in evidenza le sue virtù eroiche, soprattutto negli anni dolenti della malattia che ne compromise perfino la brillante capacità di comunicare, parte integrante del suo carisma. Era un oratore ironico, dalla battuta pronta, acuta e penetrante, come ogni buon fiorentino, attento a non ferire l’altro, ma non per questo confinato in un anonimato di comodo. Resta indimenticabile la delicatezza con cui sapeva rivolgersi a chiunque cercando di mettersi nei suoi panni, di ascoltarne le ragioni, di condividerne pene e sofferenze, senza apparire né invadente né tanto meno indifferente.
Una personalità complessa, in cui c’è ancora molto da scoprire, padre di famiglia numerosa, magistrato, parlamentare, membro del Comitato nazionale per la Bioetica, leader e animatore del Movimento per la Vita, un possibile santo dei nostri tempi, quando c’è gente che dubita dell’onestà dei parlamentari, mentre c’è chi crede alla loro santità...