venerdì 11 ottobre 2013
Sofferenze «insopportabili e continuative», muore a 70 anni. La storia ha scatenato polemiche in Olanda, primo Paese al mondo a legalizzare la pratica nel 2000, e poi ad applicarla pure ai minorenni, nel 2004. I sostenitori si difendono: «È un caso eccezionale».
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Un altro triste primato per l’eutanasia nei Paesi Bassi, dove una donna ha chiesto e ottenuto che le venisse praticata l’eutanasia solo perché cieca, prima volta in assoluto che questa condizione viene considerata come una causa valida per chiedere di farsi togliere la vita. Come prevedibile, la storia ha scatenato polemiche in Olanda, primo Paese al mondo a legalizzare l’eutanasia, nel 2000, e poi a estenderla ai minori, nel 2004.L’episodio risale al 2012, anche se la notizia è stata diffusa soltanto in questi giorni dal quotidiano <+corsivo>Trouw<+tondo>. A volere la morte procurata è stata la stessa donna, 70enne, per le «insopportabili e continuative» sofferenze (condizione di legge per chiedere il suicidio assistito) che la cecità le procurava. Da quello che si è appreso sul caso, pare che l’anziana avesse tentato più volte di togliersi la vita. Ma il solo aiuto che ha trovato è stato quello di chi le ha dato la morte.Le associazioni pro-life, però, denunciano che la prostrazione conseguente alla cecità non può essere una ragione plausibile per praticare l’eutanasia, perché è normale che in soggetti anziani e senza più l’uso della vista possano verificarsi periodi di depressione in cui si vorrebbe farla finita. Gli attivisti sottolineano che più che un aiuto a morire la donna avrebbe dovuto ricevere assistenza psicologica. Il raggelante episodio dimostra come le frontiere dell’eutanasia in Olanda si stiano spingendo sempre più in là. Di questo parere è Peter Saunders, direttore della campagna Care Not Killing Alliance Uk, che ricorda come «ormai l’eutanasia è fuori controllo». La notizia è subito rimbalzata sui media britannici: in Inghilterra infatti è in corso un acceso dibattito politico per introdurre una legge che legalizzi il suicidio assistito e non si limiti – come accade oggi – a depenalizzarlo di fatto solo se praticato in Svizzera. Saunders ricorda l’indagine con la quale nel 2005 la Camera dei Lord appurò che se nel Regno Unito ci fosse stata una legge come quella olandese i suicidi assistiti sarebbero stati più di 13mila. Perentorio anche l’attivista anti-aborto Anthony Ozimic, della ong «Società per la protezione del bambino non nato», che ha ricordato come milioni di persone al mondo sono cieche e non per questo cercano l’eutanasia. I sostenitori dell’eutanasia, a seguito delle polemiche suscitate dalla vicenda olandese, hanno parlato di «caso eccezionale», ma Ozimic spiega che non si può parlare di eccezionalità davanti alla perdita della vista, handicap purtroppo largamente diffuso. Intanto i Paesi Bassi hanno pubblicato i dati dei casi di eutanasia praticati nel 2012, aumentati rispetto all’anno prima del 13% e arrivati a 4.188: vuol dire che ogni mese 349 persone in Olanda ottengono aiuto per togliersi la vita.
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