È tempo di una politica innovativa e strutturale per la famiglia
Domenica 30 luglio sarà in edicola con Avvenire il mensile Noi famiglia&vita. L'articolo di copertina è dedicata alla Conferenza nazionale sulla famiglia, un appuntamento importantissimo per mettere a punto nuove e strutturali politiche di sostegno concreto alla famiglia.
Più forte la famiglia, più forte il Paese. Non è solo uno slogan ma una verità sociologica, la frase scelta per sintetizzare l’idea che sta dietro alla terza Conferenza nazionale sulla famiglia di cui si parla sul numero del nostro mensile "Noi famiglia & vita" in edicola domenica con Avvenire. L'appuntamento si terrà a Roma, il 28 e 29 settembre e, secondo la volontà del governo, non sarà solo una passerella di buone intenzioni oppure un’occasione offerta ai rappresentanti delle varie forze politiche per accreditarsi in vista delle prossime elezioni. Lo prova l’impegno nella preparazione - che non si dovrà fermare nonostante le dimissioni del ministro Costa - il coinvolgimento di tutto l’associazionismo familiare che dovrà portare nel dibattito la voce autentica delle famiglie, la volontà di discutere di temi concreti e di non trasformare l’incontro in un ring di lotta ideologica.
Il Forum delle associazioni familiari stato coinvolto fin dall’inizio nella scelta dei temi e nella messa a punto del programma, accanto all’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia, che è l’organismo di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali per la famiglia, investito del compito le redigere le linee generali del “Piano Nazionale per la Famiglia” di cui appunto si discuterà nell’ambito della Conferenza.
C’è da aspettarsi qualcosa di concreto? Le due precedenti conferenze nazionali (Firenze 2007 e Milano 2010) hanno prodotto documenti per migliaia e migliaia di pagine e quasi nessun risultato. Non c’è il rischio che anche questa volta finisca così?
Il governo ha voluto questa Conferenza nazionale – risponde Gigi De Palo, presidente del Forum – per avere indicazioni precise in vista della legge di stabilità. Quindi, almeno nelle intenzioni, non dovrebbe essere solo un esercizio accademico. Da parte nostra abbiamo offerta la massima disponibilità per l’individuazione dei temi e per un contributo originale di idee. Il fatto che tutto l’associazionismo familiare sia stato coinvolto direttamente dal ministro Costa è un altro fatto che lascia ben sperare.
Nei vari argomenti sul tappeto, la fiscalità formato famiglia avrà uno spazio rilevante. C’è davvero la possibilità di arrivare finalmente a una svolta?
Stiamo facendo passare l’idea che il tema fiscale non sia solo una lotta per qualche elemosina in più. Per noi è decisivo passare da una visione assistenziale a una impostata sulla sussidiarietà. Pian piano anche i politici più attenti, e meno orientati ideologicamente, si stanno convincendo di questa necessità.
Per le famiglie quali sono le conseguenze di queste due visioni?
L’assistenzialismo, anche quello meglio intenzionato, ritiene che offrire più servizi, più asili, più "cose" sia un bene per la famiglia. Ma con questa logica lo Stato si sostituisce alla famiglia, decide al suo posto. Nell’impostazione sussidiaria alla famiglia viene lasciato lo spazio di decidere e di organizzarsi nelle forme associative che ritiene più opportune. Si tratta uno sguardo antropologico diverso. Certo, lo Stato, attraverso una fiscalità favorevole o con altri interventi, deve comunque fornire le risorse necessarie.
Quindi il Fattore famiglia non è più un’ipotesi del tutto preclusa?
No, ci arriveremo, magari con un nome diverso e con qualche aggiustatura tecnica. Cerchiamo di ottenere qualche segnale già in questa legge di stabilità. Poi prepariamo la svolta per la prossima legislatura
Fisco a parte, di quali argomenti si parlerà alla prossima Conferenza nazionale?
Le commissioni che stanno lavorano sui temi sono sei. Due quelle che si occupano di fiscalità, appunto per la complessità dei temi in gioco. Una è coordinato da Marco Allena dell’Università Cattolica. L’altra da Mauro Maré dell’Università della Tuscia. C’è poi una commissione chiamata "Famiglia risorsa" coordinata dal magistrato Simonetta Matone in cui confluiranno vari argomenti, dalla scuola all’educazione. La terza commissione, che coordino io, si occupa di demografia. La quarta metterà a fuoco i temi del welfare locale e della sussidiarietà (il coordinatore è il sociologo Riccardo Prandini dell’Università di Bologna). E l’ultima su "Giustizia e famiglia" sarà coordinata da Gianni Ballarani, giurista della Lateranense.