Uno scorcio dei grattacieli della City di Londra - Hollie Adams
L’Alta Corte di Londra ha confermato il divieto di utilizzare i bloccanti della pubertà, introdotto nella primavera scorsa dal governo conservatore guidato da Rishi Sunak con un provvedimento di emergenza di fronte alle prove emerse dal Rapporto Cass. A fine maggio l’allora ministro della Sanità Victoria Atkins aveva limitato l’uso dei farmaci per i bambini e i giovani con disforia di genere alle sole finalità di ricerca scientifica sotto stretto controllo medico. Il provvedimento era stato impugnato da un gruppo di attivisti transessuali secondo il quale dovevano essere consultati i pazienti tenendo conto del loro punto di vista, tesi respinta dal tribunale inglese che ha confermato la legittimità dello stop definitivo anteponendo le esigenze di salute.
Il ministro della Salute del nuovo governo laburista, Wes Streeting, ha dichiarato di aver accolto con favore la sentenza, aggiungendo che ogni intervento sanitario nella disforia di genere dei bambini deve essere «basata sull’evidenza» scientifica.
L’Inghilterra era stata scossa dalle risultanze della Commissione statale guidata da Hilary Cass, già presidente dei pediatri inglesi, che aveva rilevato la mancanza di prove sulla sicurezza e l’efficacia dei farmaci che bloccano la pubertà, usati con eccessiva disinvoltura sui minori nei casi di sospetto disagio nel vivere il proprio sesso biologico. Alla luce degli esiti del Rapporto – oltre 400 pagine con l’analisi di decine di casi – il National Health Service (Nhs, il Servizio sanitario britannico) ha deciso che i bloccanti della pubertà non saranno più un trattamento di routine per i bambini con disforia di genere confinandoli ai soli studi clinici sempre su autorizzazione dello stesso Nhs e con il suo controllo.
Confermando la sospensione dei bloccanti della pubertà, il ministro Streeting ha detto che occorre «agire con cautela e attenzione quando si tratta di questo gruppo vulnerabile di giovani» e ha aggiunto che sta organizzando uno studio clinico sui bloccanti della pubertà: «Voglio che le persone trans nel nostro Paese – ha dichiarato l’esponente laburista – si sentano sicure, accettate e in grado di vivere con libertà e dignità».
Anche in Italia è in corso una revisione dell’uso di farmaci bloccanti della pubertà.