Il logo della manifestazione
Una «grande manifestazione di popolo» per «ribadire che la vita è il primo diritto fondamentale di ogni essere umano, il cui inviolabile rispetto è la precondizione per una società libera, giusta e in pace, come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo». È l’obiettivo che si prefiggono Maria Rachele Ruiu e Massimo Gandolfini, portavoce della manifestazione nazionale «Scegliamo la Vita» in programma a Roma il 21 maggio, presentato alla Stampa estera di Roma, a cui hanno assicurato la loro adesione 80 tra associazioni.
Si tratta di un nuovo evento pubblico pensato per «contestare apertamente la deriva eutanasica introdotta nella società italiana dal testo unico Bazoli sul suicidio assistito» che gli organizzatori della manifestazione in una nota «si augurano sia affossato o del tutto riformulato al Senato». La manifestazione vuole diventare un appuntamento annuale per «riaffermare il valore assoluto e intangibile della vita umana dal concepimento alla morte naturale, con particolare riguardo a quelle condizioni di vita rese più fragili e critiche da particolari condizioni di disagio sociale e di disabilità psicofisica».
«Vogliamo in particolare – spiega Gandolfini, presidente del Family Day – mettere l'accento sulla difesa della vita nascente e delle vite fragili (anziani, malati, disabili, depressi) che vengono sempre più colpite dall'odierna cultura dello scarto. Ci rivolgiamo quindi alla politica, perché il nostro Paese deve invertire la rotta di decenni di politiche mortifere e tagli all'assistenza sociosanitaria. Alle istituzioni chiediamo anche un sostegno concreto alle maternità difficili, che oggi possono contare solo sull'associazionismo pro-life, e più in generale a tutte le coppie aperte alla vita al fine di rilanciare la natalità e combattere l'inverno demografico. Di fatto oggi la famiglia è l'unico vero ammortizzatore sociale».
«Scegliamo la Vita» nasce con l’intento di avere «un orizzonte di proposte a 360 grandi – aggiunge Gandolfini –: ci mobilitiamo non contro qualcuno ma per elevare un vero canto alla vita senza rancori e recriminazioni, con una grande voglia di celebrare la bellezza della vita, della maternità e della paternità».