Il Senato riprenderà martedì prossimo l’esame del disegno di legge sulle «Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, consenso informato e dichiarazioni anticipate di trattamento» (le «Dat»). L'ufficio di presidenza della Commissione definire il calendario e le modalità dei lavori. Spunta anche la possibilità di un iter rapido: c’è infatti sempre la possibilità di «andare direttamente in aula», come ha dichiarato ieri il presidente della Commissione Antonio Tomassini (Pdl). «Il tema è sempre attuale e oggi sono arbitro, visto che presiedo la Commissione, e mai mi sono espresso con un voto proprio per rispettare il mio ruolo», ha risposto a chi gli chiedeva di un possibile rischio di strumentalizzazione della discussione in vista della campagna elettorale. A chi prefigura possibili contraccolpi sulla maggioranza che sostiene il governo Monti replica, infine, l’ex sottosegretario Eugenia Roccella. E chi assume questa posizione «lo fa perché non vuole la legge». Che invece conta su un consenso ampio e trasversale e va portata avanti perché sarebbe «assurdo non concludere il grande lavoro fatto dal Parlamento a un passo dalla fine». Ne va anche, conclude Roccella, della «libertà del Parlamento» di lavorare su «altri temi» rispetto a quelli affrontati dall’esecutivo tecnico. Per il deputato Udc Paola Binetti “l'idea di chiudere la legislatura senza arrivare a un voto definitivo sarebbe una sconfitta per il Parlamento". Il Senato deve solo pronunciarsi sulle modifiche introdotte alla Camera. Se le approverà in aula senza alcun nuovo intervento la legge entrererà in vigore.