La rievocazione storica dell'adorazione dei Magi nella basilica milanese di Sant'Eustorgio il giorno dell'Epifania - Ansa
Nei presepi natalizi la presenza dei Re Magi aggiunge un po’ di folclore alla rappresentazione della festa degli angeli e dei pastori per la nascita di Gesù. In realtà, il racconto evangelico merita una meditazione profonda. Sono due i pensieri sollecitati dalla visita dei re Magi.
Il primo è doloroso. Questa visita provoca la rabbia e la gelosia diabolica di Erode. Per il terrore che Gesù, divenuto adulto, possa toglierlo dal suo trono egli ordina di uccidere tutti i bambini di età inferiore a 2 anni di Betlemme, convinto che così sarebbe stato eliminato anche Gesù, la cui abitazione i Magi non gli avevano rivelato come da lui richiesto.
Oggi una strage non diversa di bambini appena comparsi nell’esistenza avviene in tutto il mondo. Alcune riviste sostengono che ogni anno vengono eseguiti in tutto il mondo circa 50 milioni di aborti. In Italia una città grande come Pisa scompare ogni anno, perché 100 mila bimbi non vengono fatti nascere. C’è dunque un “Erode” anche nei nostri tempi. Non sono “Erode” le madri che ricorrono alle interruzioni volontarie della gravidanza. Anche esse sono vittime non solo delle difficoltà causate da una gravidanza non voluta ma soprattutto di chi comanda nella società, e con mezzi potenti nel dominio delle leggi e dei mezzi di informazione cancella il coraggio nel cuore delle madri ripetendo che il bambino non c’è, che nel seno materno c’è soltanto un grumo di cellule.
Tuttavia il racconto evangelico stimola anche un secondo pensiero luminoso e gioioso. I Magi raggiungono Gesù seguendo una stella. La luce è stata la guida del cammino che li ha condotti di fronte a un bambino. I Magi sono Re, cioè sono coloro che gestiscono il potere nel mondo. L’incarnazione dell’Infinito nella piccolezza di un bambino non è un evento estraneo alla storia umana. La stella luminosa indica l’orizzonte finale della storia: la «civiltà della verità e dell’amore» che deve conquistare anche gli Stati, i Governi, i Legislatori, gli scienziati, gli intellettuali e deve rendere veri i valori della libertà, della solidarietà, della democrazia e della pace. La stella si ferma per indicare un bambino e il bambino indica, a sua volta, la sintesi di tutti i valori: la pace, universale e definitiva tra tutti gli uomini e tutti i popoli.
Santa Madre Teresa di Calcutta ripeteva: «L’aborto è il principio che mette in pericolo la pace nel mondo». E aggiungeva: «Quel piccolo bambino non ancora nato è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato».
Dunque la meditazione sul bambino è la chiave che apre la porta di ingresso sul sentiero che conduce alla pace. I Re Magi simboleggiano il potere politico economico culturale che rivolge uno sguardo contemplativo sul bambino. Da qui parte il percorso verso la pace.