Se la fecondazione eterologa fosse introdotta in Italia si verificherebbe una situazione di irrazionalità nell’ordinamento giuridico. Ne è convinto Paolo Maddalena, presidente emerito della Corte Costituzionale, che contesta il ricorso presentato alla Consulta da un giudice di Firenze a sostegno di una presunta incostituzionalità del divieto di eterologa contenuto nella legge 40. Un limite che, secondo il giurista, non sarebbe possibile scavalcare.
Perché ritiene coerente con l’ordinamento il divieto di eterologa?Mi pare di capire che il giudice abbia presentato il ricorso adducendo una possibile violazione del principio di ragionevolezza, mentre a mio parere è vero il contrario, ossia che l’eterologa viola la razionalità giuridica presente in tutto l’ordinamento.
In base a quali norme?L’articolo 3 della Costituzione, richiamato nel ricorso, sancisce il principio di uguaglianza ma ciò non significa che tutte le situazioni debbano essere trattate allo stesso modo. Infatti, questo articolo pone come primo criterio per ottenere l’uguaglianza tra i cittadini la razionalità delle norme, nel senso che tutto il diritto deve essere logico. Una norma irrazionale o confusa, invece, provoca disuguaglianze tra i cittadini.
Come applicare questo discorso all’eterologa?L’unica volta in cui la Costituzione fa riferimento al concetto di "natura" è nell’articolo 29 a proposito del matrimonio, definito appunto società naturale. Dobbiamo ricordare che quando parliamo di questi argomenti c’è un riferimento da cui non possiamo prescindere che riguarda la famiglia, dove i genitori sono appunto coloro che hanno generato i figli. Nell’eterologa questi concetti vengono alterati e ciò produce disuguaglianze perché il riconoscimento della famiglia come società naturale si applicherebbe solo in alcuni casi.
Ci sono altre norme costituzionali coinvolte?L’articolo 30 parla dei figli e dei genitori, dove emerge che i genitori riconosciuti dalla Costituzione sono quelli che generano la prole. Peraltro, nel caso di anonimato dei donatori, ci sarebbe anche una possibile violazione del diritto alla salute del nascituro in quanto sarebbe impossibilitato a conoscere le proprie origini biologiche.
Come giustificare allora l’adozione?L’adozione, in base al principio di solidarietà, permette di considerare come figlio un bambino che non ha i genitori. Siamo su un piano completamente diverso, perché si tratta di un atto di solidarietà.
Esiste un diritto a essere genitori?No. I casi di infertilità sono situazioni dolorose e vanno aiutate ma sarebbe come dire che una persona nata cieca ha diritto alla vista. Lo Stato può, entro certi limiti, aiutarmi ma ciò non significa che l’ordinamento debba garantirmi a ogni costo che io veda.
Altri Paesi europei hanno deciso di ammettere l’eterologa. Cosa ne pensa?Sinceramente, in questo periodo di crisi non solo economica ma anche valoriale e culturale, non sarei così certo che ciò che fanno gli altri Paesi europei su queste materie sia sempre la cosa giusta. Sarebbe più saggio, invece, pensare a cosa sono i diritti umani, fondati sul diritto naturale. Orazio afferma «vi è una misura nelle cose: alla fine vi sono dei confini certi rispetto ai quali ciò che è retto non può stare da una parte e dall’altra».