Aritmie, ictus, trombosi, insufficienze cardiache: sono solo alcune delle malattie che colpiscono il sistema circolatorio, provocando ogni anno, nel mondo, oltre 20 milioni di decessi, 230mila in Italia.
Il 29 settembre la Giornata mondiale del Cuore sensibilizza i cittadini sull’importanza della prevenzione cardiovascolare. Oltre a rappresentare la prima causa di mortalità nel mondo, le malattie del cuore e del sistema circolatorio sono anche il primo motivo di disabilità permanente: cinque persone ogni mille si trascinano una qualche forma di invalidità derivante da queste malattie.
I “fattori di rischio”
«Nelle patologie cardiovascolari la prevenzione è determinante. Vi sono importanti fattori di rischio modificabili legati a comportamenti e stili di vita su cui è possibile intervenire», avverte il professor Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore dell’Associazione nazionale Medici cardiologi ospedalieri (Anmco). Quali sono i “fattori di rischio”? «Fumo, alcol, alimentazione scorretta e sedentarietà, che a loro volta possono essere causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa», rendendo così l’organismo sempre più vulnerabile.
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, il 98% della popolazione italiana presenta almeno un fattore di rischio, il 41% ne presenta anche tre contemporaneamente.
Le raccomandazioni
Ad agosto, durante il congresso annuale della Società europea di Cardiologia sono state presentate le linee guida comportamentali per ridurre le probabilità di contrarre una di queste malattie. Gli esperti consigliano un miglioramento delle abitudini quotidiane. Quali? «Restrizioni nell’assunzione di alimenti contenenti zuccheri semplici, soprattutto bevande zuccherate, un’alimentazione povera di sodio, assumendo in totale non più di un cucchiaino di sale al giorno, e ricca di potassio, ad esempio consumando frutta e verdura quali banane e spinaci»: lo spiega Stefania Di Fusco, medico presso la Cardiologia clinica e riabilitativa dell’Asl San Filippo Neri di Roma. Anche attività fisiche regolari, come camminare, correre o nuotare, accompagnate da una dieta sana, possono fare la differenza.
Fabrizio Olivia, presidente della Anmco, sottolinea l’importanza di avviare «campagne educative» per aumentare la consapevolezza dei cittadini sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, che «troppo spesso vengono sottovalutate dai pazienti».