giovedì 7 aprile 2022
Le domande di Pietro Sermonti sull'unictà di ciascun essere umano in un video-viaggio visibile su Prime Video. Giovanni Azzone e Alberto Bardelli alla presidenza e alla direzione scientifica di Ifom
«Why me»: in un documentario le grandi domande sulla biologia umana
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Perché io sono proprio io? È la domanda-guida del documentario «Why me» col quale Fondazione Airc incoraggia una riflessione su ciò che costituisce la nostra vita biologica indagando sulle peculiarità dell’umano e le infinite differenze generate dal nostro Dna. Presentato ieri a Milano, il documentario – firmato da Alessandro Merletti De Palo e Giovanni Caloro e disponibile sulla piattaforma video Amazon Prime – è un viaggio condotto dalle domande di Pietro Sermonti, incalzato da Mara Maionchi, rivolte anche a pazienti oncologici nelle vesti di testimoni. «Why me» nasce da un’idea di Fondazione Airc che mettendo in scena con Telmo Pievani e il gruppo musicale Deproducers lo spettacolo teatrale «Dna» ha cercato di raccontare in modo imprevedibile il valore culturale della ricerca scientifica nel nostro Paese parlando il linguaggio delle emozioni. Ora il tema dell’identità biologica personale segna un passo in avanti, nei giorni in cui la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro affida la presidenza e la direzione scientifica dell’Istituto di oncologia molecolare Ifom di Milano rispettivamente a Giovanni Azzone e Alberto Bardelli. Tra i ricercatori più citati al mondo nella medicina di precisione, Bardelli, 55 anni, spiega che Ifom potenzierà le ricerche sui «meccanismi alla base dello sviluppo del cancro grazie a tecnologie all’avanguardia con un approccio multidisciplinare coinvolgendo biologi, fisici, matematici, medici, bioinformatici e ingegneri. La scienza di oggi è la medicina di domani».

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