venerdì 21 giugno 2013
​Quattro senatori della maggioranza di governo hanno depositato una serie di proposte di legge volte a rivedere la legislazione sull'eutanasia in vigore nel Paese dal 2002, che prevedono tra l'altro l'estensione ai bambini gravemente malati.
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Estendere l’eutanasia anche ai bambini. La proposta che sta choccando il Belgio, e che ha buone chance di diventare realtà, è stata avanzata da quattro senatori di quattro dei partiti della maggioranza (Socialisti fiamminghi e valloni e liberali delle due comunità linguistiche), che hanno depositato altrettante iniziative di legge, hanno già raccolto anche l’assenso dei senatori dei due partiti ecologisti delle rispettive comunità.L’idea è di allargare la legge – già controversa – in vigore del 2002, che consente ad adulti malati di chiedere ai sanitari un’iniezione letale per porre fine a gravi malattie e a sofferenze, o anche di lasciare indicazioni di farlo quanto la situazione sarà ritenuta insostenibile, ad esempio in casi di Alzheimer. Nel 2012 il Belgio ha registrato il record di casi di eutanasia da quando la legge è in vigore, 1.432, in aumento del 25% rispetto al 2011, pari a poco meno del 2% dei decessi totali. I quattro senatori del governo guidato dal premier socialista vallone Elio Di Rupo hanno già di fatto ottenuto una maggioranza trasversale vastissima che esclude solo i cristianodemocratici fiamminghi e valloni, che inutilmente hanno ricordato che la questione eutanasia non rientra nel programma di governo della coalizione. «Non è questione di maggioranza governativa – ha replicato secca la capogruppo Mr (i liberali francofoni), Christine Defraigne – le questioni bioetiche sono sempre d’appannaggio del Parlamento». Nella proposta, ha spiegato il socialista Philippe Mahoux, uno dei padri della legge del 2002, i medici potrebbero mettere «fine alla vita di un bambino, qualora si trovi in una situazione medica senza uscita, in uno stato di sofferenza fisica o psichica costante e insopportabile, e che presenti una domanda di eutanasia». Non si fissano limiti minimi di età, piuttosto, nella proposta, si fa riferimento alla «capacità di discernimento» del bambino con la «garanzia che ciò che esprime sia ciò che comprende». A valutarlo saranno psichiatri dell’età evolutiva e psicologi. Specialisti interpellati dal Senato hanno parlato della «straordinaria maturità» che sviluppa un bambino gravemente malato. Altra condizione, è l’autorizzazione di entrambi i genitori (in caso di accordo tra loro non si potrà procedere), che riceveranno un accompagnamento psicologico, anche per diversi anni dopo la morte del bambino. La proposta vieta inoltre clausole di coscienza collettive per un’istituzione. Il medico che riceverà richiesta di eutanasia dovrà esprimersi entro sette giorni, in caso di rifiuto passare la “pratica” a un collega. La nuova proposta, i cui autori puntano a un’approvazione rapida, già entro le ferie estive, suscita un forte allarme, soprattutto se si guarda all’Olanda, dove già dal 2004 è possibile praticare l’eutanasia di minori. Le legge pone come limite minimo i 12 anni di età, in realtà da tempo vengono uccisi anche neonati (dal 2005 sono stati sottoposti a eutanasia 22 bebè con spina bifida). E solo pochi giorni fa ha fatto scalpore un documento dell’Associazione medica reale olandese, in cui si include tra le motivazione di eutanasia anche «il caso di grave sofferenza emotiva dei genitori» per le condizioni del figlio. Lo stato emotivo di una coppia potrebbe decidere sulla vita o la morte di un terzo. Per di più completamente indifeso.
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