Il Codacons ha annunciato che domani presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, nel quale, spiega in un comunicato, "si ipotizzano una serie di reati relativi alla distruzione degli embrioni, come omicidio colposo e lesioni gravi", in relazione all'incidente avvenuto martedì 27 marzo presso il centro di procreazione assistita del San Filippo Neri in seguito al quale sono andati perduti 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale. L'associazione ha organizzato per domani 4 aprile - ore 14 presso la sede dell'associazione di Viale Mazzini 73 a Roma - una conferenza stampa in cui illustrerà anche le azioni risarcitorie allo studio (per importi fino al milione di euro). All'incontro prenderanno parte alcune delle coppie che si erano rivolte al centro di procreazione medicalmente assistita del nosocomio, rimaste gravemente danneggiate dall'incidente, le quali racconteranno il dramma vissuto in queste ore ed esporranno le loro richieste.Durante l'incontro il Codacons illustrerà alla stampa le azioni risarcitorie allo studio (per importi fino al milione di euro) e un esposto che domani stesso sarà presentato alla Procura della Repubblica di Roma. "Lo Stato - spiega il Presidente Carlo Rienzi - non può riconoscere agli embrioni la natura di esseri viventi solo quando si parla di aborto, per poi cambiare linea di fronte alle richieste di risarcimenti in caso di distruzione degli stessi embrioni. Domani affronteremo anche questo aspetto, assieme a medici ed esperti del settore".Alla conferenza sono stati invitati il Ministro della Salute, Renato Balduzzi; la governatrice della Regione Lazio, Renata Polverini; il Direttore Generale del San Filippo Neri, Domenico Alessio; l'ex sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella e il presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino.