mercoledì 12 settembre 2012
​Si riunisce oggi l'ufficio di presidenza della Commissione: Baio (Api-Fli) e Calabrò (Pdl) chiederanno lo sblocco. Impegno dei vertici del gruppo azzurro per un rapido approdo del testo in Aula.
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​Oggi nell’ufficio di presidenza della commissione Sanità del Senato, Raffaele Calabrò del Pdl e Emanuela Baio che in quel consesso rappresenta Api e Fli, chiederanno la ripresa dell’iter delle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). Ieri l’ufficio di presidenza è stato interamente dedicato alle audizioni delle forze sindacali sulla riorganizzazione della Croce Rossa. La ripresa del dibattito in commissione sarebbe un segnale politico molto importante della volontà di arrivare alla approvazione finale. Comunque, come ha osservato il vicecapogruppo del Pdl, Gaetano Quagliariello «i sessanta giorni a disposizione della commissione Sanità del Senato per esaminare sono scaduti da tempo, quindi in qualsiasi momento il disegno di legge può andare in aula, basta che lo decida la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama». Quindi è tutto da vedere quale cammino seguirà la proposta di legge una volta ripreso l’esame in commissione. La stessa preoccupazione particolarmente sentita da alcune forze politiche di tenere al riparo questo tema etico dalla campagna elettorale, potrebbe consigliare di accelerare al massimo i tempi. Continua così il pressing parlamentare per l’approvazione finale del ddl, sollecitato dalla lettera aperta del presidente del Movimento per la Vita, Carlo Casini ai leader di Pd, Pdl e Lega. Particolarmente impegnato a portarlo in aula in tempi brevi è il vertice del gruppo del Pdl al Senato: il presidente è Maurizio Gasparri e il vice Quagliariello. Disponibile a porre il problema nella conferenza dei capigruppo si è detto anche il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpaolo D’Alia. Il provvedimento che è stato già approvato in prima lettura al Senato il 26 marzo del 2009, aspetta ora soltanto che Palazzo Madama ratifichi le modifiche che la Camera ha apportato senza mutarne l’impostazione fondamentale. Il ddl è arrivato fin dall’autunno del 2011 in commissione Sanità di Palazzo Madama, e si è fermato dopo che sui punti modificati da Montecitorio sono state effettuate delle audizioni. Negli ultimi giorni si sono espressi a favore dell’approvazione finale del testo anche l’ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, Eugenia Roccella, Stefano De Lillo e Domenico Di Virgilio, relatore alla Camera (Pdl); Mariapia Garavaglia (Pd), Fabio Rizzi (Lega), Paola Binetti (Udc). Il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha richiamato in particolare l’attenzione sulle «sofferenze indicibili» che rischiano di provocare la sospensione di alimentazione ed idratazione in persone che pur avendo perso l’autonomia di pensiero e di decisione, possono conservare sensibilità e percezione. Se si tiene conto che Palazzo Madama ha già approvato il ddl e che esso ha subito alla Camera delle modifiche che senza modificarne l’impianto, ne hanno reso più coerente il testo, si può ritenere che il provvedimento goda di un’ampia maggioranza al Senato. Nella lettera scritta al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, Casini, ricordando che il lavoro parlamentare sulle Dat ha occupato gran parte della legislatura, ha chiesto : «Perché vanificarlo con la tecnica sotterranea dell’insabbiamento?».
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