«È un risultato molto positivo», commenta l’europarlamentare Carlo Casini, presidente della Commissione Affari costituzionali. «Un voto importante soprattutto perché espresso da una maggioranza molto significativa che ha tenuto adeguatamente conto della sentenza della Corte di giustizia europea».
Cosa significa il parere della Commissione parlamentare Ue?Ricordiamo che è un parere preventivo e che sul Programma Horizon 2020 deve ancora intervenire il voto finale del Parlamento, ma questo risultato conferma che il principio alla base è sempre quello della dignità dell’essere umano, quindi anche dell’embrione. Non è possibile finanziare procedure o ricerche che ledano il rispetto di questo principio.
Quanto ha influito sulla Commissione la sentenza della Corte di giustizia europea?La Commissione risponde alla tesi che, dopo la sentenza di un anno fa, voleva confinare i diritti dell’embrione al divieto di brevettabilità. Invece la Corte prima e la Commissione oggi hanno affermato che vi è protezione dall’inizio della vita: l’embrione è meritevole di tutela perché portatore di dignità umana.
Questo voto si intreccia con l’iniziativa «Uno di noi» per la tutela dell’embrione...Tra gli obiettivi dell’iniziativa c’è la richiesta alla Ue di introdurre un divieto e porre fine al finanziamento di attività che presuppongono la distruzione di embrioni umani. Sosteniamo quindi la tesi della Commissione che, a sua volta, rafforza la nostra azione».