mercoledì 26 settembre 2012
​Non è cambiato nulla, la legge è ancora in discussione eppure il collegio dei garanti del Comune di Milano ha cambiato idea sull’istituzione del registro sul biotestamento. Giudicata inammissibile solo a metà giugno, ieri, i tre saggi dell’amministrazione milanese hanno dato il via libera alla delibera di proposta di iniziativa popolare.
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Non è cambiato nulla, la legge è ancora in discussione eppure il collegio dei garanti del Comune di Milano ha cambiato idea sull’istituzione del registro sul biotestamento. Giudicata inammissibile solo a metà giugno, ieri, i tre saggi dell’amministrazione milanese hanno dato il via libera alla delibera di proposta di iniziativa popolare per l’"Istituzione del registro di raccolta e conservazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario", promossa dal comitato "Io scelgo". Lo scorso 7 giugno, per il collegio dei garanti, la delibera è inammissibile in quanto «la materia oggetto di proposta non rientra nelle attribuzioni del Comune», oggi, al riesame e dopo l’audizione dei promotori, ma anche «valutato l’attuale interesse pubblico dell’esercizio del diritto di partecipazione popolare», il parere è invece favorevole.Parallelamente alla proposta di iniziativa dei radicali e dopo la pronuncia del Collegio dei garanti, il comitato promotore "Io scelgo" aveva portato avanti la richiesta di riesame in autotutela, chiedendo di rispondere alle obiezioni sollevate. La richiesta è stata accolta e anche le motivazioni. La decisione dei garanti coglie di sorpresa i diversi consiglieri dell’aula milanese, non solo dell’opposizione ma anche del partito di maggioranza. «È inspiegabile – ha commentato Andrea Fanzago (Pd) – chiederò le motivazioni per le quali in prima istanza la delibera era stata giudicata inammissibile e in seconda istanza ammissibile». «Penso che la materia non sia di competenza del consiglio comunale – ha aggiunto – e vorremmo anche capire e conoscere meglio la bozza della delibera».
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