Giovan Battista Prestigiacomo, al centro, assieme a un gruppo di ragazzi dell'oratorio di Lissone
Alla Giornata mondiale della gioventù Giovan Battista Prestigiacomo, 20 anni, ci va senza nemmeno disfare la valigia. Con altri 150 ragazzi del decanato della città di Lissone (Monza e Brianza) parte nello stesso giorno in cui rientra da Napoli, dove a fine mese accompagnerà il gruppo adolescenti di cui è educatore per un’esperienza sul tema della legalità.
«Sì – ammette con una risata – sarà un po’ faticoso ma alcuni ragazzi più grandi mi hanno consigliato di non perdermi questa opportunità. Io non ho voluto sapere di più: sono affascinato dal fatto di mettermi in viaggio verso qualcosa che non so in anticipo come sarà e voglio lasciarmi stupire e provocare nello spirito evangelico del “Vieni e vedi”».
Le novità non spaventano troppo Giovan Battista che in Brianza è arrivato all’età di 13 anni direttamente dalla città di Palermo, di cui è originario. «Fin da subito ho frequentato l’oratorio e poi ho iniziato a fare l’educatore di vari gruppi adolescenti. Ho capito che stare con i ragazzi mi rende felice; vorrei fare l’insegnante e con questo obiettivo sto studiando Lettere moderne all’Università statale di Milano. È curioso che proprio tornando a Palermo, lo scorso anno, per un’esperienza estiva con l’oratorio, sono riuscito a rivalutare la mia idea di Dio. Prima di quel viaggio ero legato all’immagine classica di un Dio enorme, con la barba e un po’ distante; al ritorno invece ho capito che Dio è un’entità forse meno eclatante ma più vicino alla mia vita.
Grazie a questo cambio di visione, a maggio ho deciso di ricevere la Cresima che non avevo fatto a Palermo per via del mio trasferimento al nord e che poi avevo sempre rimandato. Proprio come l’anno scorso a Palermo, anche a Lisbona mi aspetto che ci sia un messaggio per me: quale? Non lo so. Certamente mi renderò conto e testimonierò io stesso la bellezza di giovani di tutto il mondo, con culture, stili e storie personali diverse, che si ritrovano nella stessa città per il medesimo desiderio di fraternità. Penso che la Gmg allargherà i miei orizzonti e mi darà una prospettiva nuova, utile al ritorno per me e i ragazzi che seguo».