È importante che ciascuno si impegni ad alleggerire il nostro bel pianeta dalla mole di pattumiera che rischia di sommergerlo. Sono tre le parole d’ordine: ridurre, riciclare, riusare. Il primo passo per avere meno rifiuti è evitare di produrli, non sprecare. Il concorso di Popotus per l’anno scolastico 2018/2019 si rivolge alle classi elementari e medie inferiori: propone agli studenti di riflettere sul tema dello spreco di risorse e di elaborare un progetto di riuso o riciclo dei materiali. Poi, chiede di raccontare tale progetto – che può riguardare la realizzazione di un oggetto o di un comportamento virtuoso – con un elaborato creativo: un testo, un’immagine (o una serie di immagini), un video. Insomma, largo alla fantasia!
Partecipate al concorso “Avanzi, miei prodi!” e raccontate le vostre “Storie di scorie”: le migliori esperienze si aggiudicheranno un bel premio – anch’esso all’insegna del riciclo – e molte potrebbero diventare argomento di un servizio sul giornale, condivise con gli altri lettori, fonte di ispirazione e stimolo.
Un premio, comunque, lo riceveranno tutte le classi che si iscriveranno al concorso, un kit con materiali utili a comprendere i cicli del riciclo di molte materie. Dunque, Avanzi, miei prodi!
Raccogliere e riciclare
Con l’acciaio raccolto e riciclato nei suoi vent’anni di attività da Ricrea, il consorzio che garantisce una seconda vita a questo materiale, si potrebbero realizzare 53.300 chilometri di binari, pari a più del doppio di quelli utilizzati per l’intera linea ferroviaria italiana. Comieco, anch’esso un consorzio ma dedicato al recupero di carta e cartone, consente il riciclo di dieci tonnellate di macero al minuto. Sono 6.600 i Comuni coinvolti dal Ciai nella differenziazione e nel riuso degli imballaggi di alluminio mentre Rilegno – il nome dice già tutto sul materiale di cui si occupa questo consorzio – ha recuperato 27 milioni e mezzo di tonnellate di legno usato, abbastanza per riempire 28 volte il Colosseo. Pesa due tonnellate il vetro usato rimesso in circolazione da Coreve e altrettanto pesa la CO2 che il riciclo di questo materiale ha permesso di risparmiare all’atmosfera. E – altro consorzio altro materiale – hanno superato il milione di tonnellate gli imballaggi di plastica riciclati da Corepla, 106 volte il peso della Tour Eiffel. Sono numeri impressionanti, vero? Eppure ancora parecchio resta da fare: non ovunque la raccolta differenziata è efficiente e non tutti i cittadini – qualche volta per ignoranza qualche altra per pigrizia – separano i rifiuti come dovrebbero. Lo scorso settembre, la Banca Mondiale ha pubblicato un rapporto sui rifiuti nel mondo: nel 2016, ne sono stati prodotti oltre due miliardi di tonnellate, una quantità notevole a cui ciascun abitante della Terra ha contribuito con 740 grammi giornalieri di immondizia. È una media, ovviamente: nel mondo, c’è chi ne produce poco più di un etto e chi arriva a quattro chili e mezzo. Garantire una seconda vita ai materiali è fondamentale: riusare, riciclare e ridurre gli scarti non è una possibilità ma un obbligo. O ne saremo sommersi. Per questo Popotus ha deciso, quest’anno, di puntare sul riciclo: voi come vi regolate? Cosa fate per evitare gli sprechi, per dare nuova vita agli oggetti, per non buttare quel che può essere salvato? Raccontate a Popotus le vostre storie. E sarete premiati.
Un kit in regalo per tutti
Cosa dovete fare per vincere il concorso “Avanzi, miei prodi!” e aggiudicarvi il premio messo in palio da Avvenire e dal Gruppo Mauro Saviola? Raccontare – con un breve testo oppure un filmato – il vostro progetto antispreco: quel che state facendo per risparmiare le risorse o per riutilizzare cose che altrimenti sarebbero destinate alla discarica. Un compito facile facile e che comprende una vasta gamma di esperienze e di materiali ma non per questo di poca importanza. Anzi: ogni gesto, anche il più piccolo, che aiuta a ridurre la notevole mole di rifiuti che ciascuno di noi produce quotidianamente è un grande passo per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo. Anche perché ci sono rifiuti e rifiuti: l’alluminio, il vetro, il legno, la carta possono essere riciclati all’infinito, la plastica no. Per questo, in molti Paesi si fa strada l’idea di vietare gli oggetti in plastica – come piatti, bicchieri, posate e cannucce – che si usano una volta e poi si buttano. Lo sapete che una bottiglia di plastica dell’acqua minerale non può più diventare una bottiglia di plastica per l’acqua minerale? Il Polietilene pereftalato (la sua sigla è Pet) quando viene riciclato non può più essere usato per contenitori alimentari, perché è contaminato. Una bottiglia di vetro, invece, si può riusare quante volte si vuole e se finisce nelle apposite campane della raccolta differenziata può ritornare a essere identica a se stessa infinite volte. Nei prossimi mesi, molti servizi di Popotus saranno dedicati ad approfondire questi argomenti e anche a darvi qualche ispirazione per i vostri progetti e consigli su come usare e riusare i materiali. Non solo: tutte le classi che si iscriveranno al concorso riceveranno un kit con tanti materiali utili per capire i cicli del riciclo dei materiali più diffusi. Quindi Avanzi, miei prodi! Popotus aspetta le vostre Storie di scorie.
Gli alberi ringraziano
Tutte le classi che partecipano al concorso riceveranno una copia di Avvenire e di Popotus ogni martedì e giovedì grazie al Gruppo Mauro Saviola. Ed è sempre lo stesso gruppo che mette in palio il premio finale di questo concorso: mobili per arredare la vostra classe o la vostra scuola, realizzati con i pannelli ecologici che il Gruppo Mauro Saviola produce riciclando il legno usato. I camion dell’azienda percorrono l’Italia in lungo e in largo per raccogliere i rifiuti legnosi che vengono trasformati in pannelli ecologici e poi in armadi, cassettiere, librerie... Il tutto – è facile capirlo – senza mai tagliare neanche un albero. Come si ricicla il legno? Lo scoprirete nelle prossime settimane insieme a molte altre informazioni sul riuso dei materiali. E, non dimenticate, anche voi potete raccontarci le vostre Storie di scorie. Anzi, dovete!
Il concorso è rivolto alle classi elementari e medie inferiori: propone agli studenti di riflettere sul tema dello spreco di risorse e di elaborare un progetto di riuso o riciclo dei materiali
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