Il Papa con i bambini del dispensario Santa Marta - Vatican Media
Alla vigilia dell’apertura del Giubileo della speranza, quella di papa Francesco, oggi, è stata di certo una domenica nel segno dell’unica vera speranza del mondo: i bambini. Quelli del dispensario pediatrico Santa Marta incontrati in mattinata, quelli che devono nascere, ricordati durante l’Angelus, e quelli sotto le bombe a Gaza, a cui è andato un pensiero al termine della consueta riflessione domenicale. Per finire con i bambinelli dei presepi, portati dalle persone in piazza San Pietro per la tradizionale benedizione.
Francesco è rimasto al chiuso tutta la domenica, come annunciato ieri dalla Sala stampa della Santa Sede, per non prendere freddo e guarire dai sintomi del raffreddore: «Mi spiace non essere con voi in Piazza, ma sto migliorando e si devono prendere le precauzioni», ha detto il Pontefice dalla cappella di Casa Santa Marta durante l’Angelus trasmesso in video collegamento con la piazza.
Il Papa durante l'Angelus dalla Cappella di Casa Santa Marta - Vatican Media
E qui il primo pensiero è andato ai nascituri: «Ogni maternità sia benedetta – ha detto Francesco commentando l’immagine biblica della visita di Maria ad Elisabetta –, e in ogni mamma del mondo sia ringraziato ed esaltato il nome di Dio, che affida agli uomini e alle donne il potere di donare la vita ai bambini».
«Contemplare i segni prodigiosi dell’azione salvifica di Dio – ha sottolineato il Papa – non deve mai farci sentire lontani da Lui, ma piuttosto aiutarci a riconoscere la sua presenza e il suo amore vicino a noi, ad esempio nel dono di ogni vita, di ogni bambino, e della sua mamma. Il dono della vita. Ho letto, nel programma “A sua immagine”, una bella cosa che era scritta: Nessun bambino è un errore».
Poi l’invito a non rimanere mai indifferenti davanti alla presenza delle mamme “in dolce attesa”: «Impariamo a stupirci della loro bellezza, come hanno fatto Elisabetta e Maria, quella bellezza delle donne in attesa. Benediciamo le mamme e diamo lode a Dio per il miracolo della vita!». In questi giorni, ha aggiunto, «ci piace creare un clima festoso con luci, addobbi e musiche natalizie. Ricordiamoci, però, di esprimere sentimenti di gioia ogni volta che incontriamo una madre che porta in braccio o in grembo il suo bambino».
E in seguito, annunciando la benedizione dei bambinelli («ho portato il mio: questo me lo ha regalato l’arcivescovo di Santa Fé, è stato fatto dagli aborigeni ecuadoriani», ha raccontato), il Papa ha chiesto di sostenere e difendere «il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno».
Al termine dell’Angelus, il forte e commosso pensiero ai piccoli vittime dei conflitti: «Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà; ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali… Quanta crudeltà!», ha detto il Pontefice. E, dopo aver rivolto il pensiero alla situazione in Mozambico duramente colpito dal ciclone Chido (che ha fatto numerose vittime tra i bambini), Francesco ha rivolto ancora una volta il suo accorato appello per la pace: «La martoriata Ucraina continua ad essere colpita da attacchi contro le città, che a volte danneggiano scuole, ospedali, chiese. Tacciano le armi e risuonino i canti natalizi! Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra, in Ucraina, in Terra Santa, in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero».
E, infine, il racconto dell’incontro avuto poco prima: «Questa mattina ho avuto la gioia di stare con i bambini, con le loro mamme, che frequentano il Dispensario Santa Marta in Vaticano, portato avanti dalle Suore Vincenziane. Brave suore queste! Fra di loro c’è una suora che è come la nonna di tutti, la brava suor Antonietta, che ricordano con tanto amore. E a me questi bambini, erano tanti, mi hanno riempito il cuore di gioia. Ripeto: “Nessun bambino è un errore”».
Il Papa con i bambini del dispensario Santa Marta - Vatican Media
Come riporta Vaticannews, i bambini del dispensario pediatrico Santa Marta hanno incontrato papa Francesco, a pochi giorni dal Natale e ad altrettanti dal suo compleanno. Una consuetudine, quella portata avanti dall'opera di carità che da 102 anni assiste con cure pediatriche e la donazione di prodotti di prima necessità le comunità in difficoltà, che ha visto 150 famiglie festeggiare il Papa con una canzone e la creazione di una porta santa "simbolica", fatta di parole. La festa per il gruppo, poi, è continuata in Aula Paolo VI.
Il Papa con i bambini del dispensario Santa Marta - Vatican Media
Le parole di Francesco su Gaza, però, hanno suscitato una dura reazione da parte del ministero degli Esteri israeliano: «La crudeltà è quando i terroristi si nascondono dietro i bambini mentre cercano di uccidere i bambini israeliani; la crudeltà è quando i terroristi prendono in ostaggio 100 persone per 442 giorni, tra cui un neonato e dei bambini, e abusano di loro – si legge in una nota del dicastero israeliano –. Purtroppo il Papa ha scelto di ignorare tutto questo, così come il fatto che le azioni di Israele hanno preso di mira i terroristi che hanno usato i bambini come scudi umani». Parole che sono state riprese e diffuse dal giornale The Times of Israel.