
Carlo Acutis sarà santo il 27 aprile - Foto di archivio
La canonizzazione di Carlo Acutis, fissata già da tempo per il prossimo 27 aprile, sicuramente si farà. La presenza fisica del Papa, non essendo un atto sacramentale, non è indispensabile. Ciò che è invece necessario è che l'atto di canonizzazione sia certamente del Pontefice. Lo ha detto oggi ai giornalisti che lo hanno avvicinato a margine di una convegno, il prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, cardinale Marcello Semeraro. "Come impostazione generale - ha detto il porporato - supponiamo che il Papa ci sarà, anche se qualche giorno prima vedremo se sarà opportuno che egli esca o no, che faccia un'uscita il tempo sufficiente per pronunciare di persona la formula di canonizzazione o in un'altra maniera, che potrebbe essere attraverso un videocollegamento. Non trattandosi di un atto sacramentale, non è indispensabile la persona del Santo Padre, anche se essendo una canonizzazione che impegna in ogni modo il magistero della Chiesa, ci saranno delle solennità particolari che lo sottolineano, anche se non dovesse essere per nulla presente il Papa". "Noi nella sua presenza ci speriamo, ma sarà deciso negli ultimi giorni".
Quanto alle modalità pratiche, potrebbero esserci diversi casi. Ad esempio potrebbe dire semplicemente una formula di "confirmo" o di assenso. "L'importante - ha ribadito Semeraro - che sotto il profilo giuridico la Chiesa sia garantita che l'atto è del Papa. Poi la formalità sarà quella decisa all'ultimo momento. Noi in ogni caso siamo pronti per una sua presenza". In ogni caso per quanto riguarda la messa è il prefetto delle Cause dei Santi che può presiedere, se non altro per la parte della liturgia eucaristica. Ciò avviene normalmente anche nelle beatificazioni, ha fatto notare il cardinale. "Quando vengo delegato dal Papa, nella formula dico "Franciscus" e non agisco certamente a mio nome. Nelle canonizzazioni occorre una solennità maggiore".