Il quasi ex ministro Salvini continua imperterrito, nei suoi comizi digitali, a calunniare le opere caritative e sociali della Chiesa, cioè delle comunità cristiane italiane, e ad "arruolare" uomini e donne credenti nei manipoli del cattivismo militante.
Non è il primo e non sarà l’ultimo uomo di potere a dire «ogni male» contro coloro che accolgono nella loro vita il Vangelo e sanno riconoscere nei poveri il volto e la carne di Cristo. E noi, ormai, abbiamo capito che per Matteo Salvini il bene, la solidarietà e l’amore sono soltanto «business».
Tant’è che considera "amore" - l’ha dichiarato, l’ha messo nero su bianco - la parola appropriata per descrivere l’«uso in luoghi sicuri» del corpo di una donna messa in vendita da chi la sfrutta. Che tristezza...
La saggezza dei nostri vecchi ci insegna che "ogni botte dà il vino che ha". O l’aceto. Auguri a chi continua a bersi ciò che la botte Salvini riversa addosso a noi tutti. Auguri all’aggressivo quasi ex ministro (che, a quanto pare, tra breve avrà meno privilegi e invulnerabilità di casta) di diventare, lui, tutta un’altra "botte". Una di quelle botti di vino buono (buono, proprio così) che hanno reso famosa e amata l’Italia e che non ci fanno vergognare di quel che mettiamo in circolo qui, in casa nostra, e nel mondo.