giovedì 10 aprile 2025
Rinviata la decisione annunciata su alluminio e acciaio. Entrati invece in vigore i dazi di ritorsione dell'84% decisi da Pechino. «Da Trump comportamento autoritario e prepotente»
La borsa di Pechino

La borsa di Pechino - ANSA

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Reazione e controreazione. Dopo la decisione americana di sospendere i dazi per 90 giorni a tutti i Paesi, tranne Cina, Canada e Messico, arriva la risposta dell'Europa. Che è speculare. Anche Bruxelles ferma per lo stesso periodo, cioè 90 giorni i dazi decisi mercoledì contro i prodotti americani. Si è deciso infatti di rinviare l'intera lista di controdazi su acciaio e alluminio. «Gli Stati membri ci hanno dato il mandato per procedere, ma questo non significa un'attivazione automatica delle misure» ha precisato un portavoce Ue, indicando che l'intenzione di Bruxelles era di «pubblicare l'atto legale che avrebbe fatto scattare i dazi la prossima settimana» in tre fasi: 15 aprile, 16 maggio e primo dicembre. «Ora abbiamo premuto sul pulsante pausa: il lavoro di preparazione» per rispondere invece ai dazi reciproci di Trump «prosegue, ma finché siamo in pausa non annunceremo né presenteremo nulla» ha evidenziato il portavoce Ue.

Sono invece scattati i dazi "di ritorsione" dell'84% decisi da Pechino sulle merci statunitensi: è il segno di una nuova fase nella guerra commerciale con Washington, che aveva imposto dazi al 124%, alimentando i timori di una recessione globale. Le nuove tariffe si applicheranno a tutte le merci Usa che entrano in Cina, il cui valore ha raggiunto i 143,5 miliardi di dollari nel 2024, secondo l'Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti.

La risposta di Pechino si è accompagnata a parole insolitamente dure contro Washington. Gli Stati Uniti stanno imponendo «dazi in modo arbitrario» e la Cina «si oppone con decisione e non accetterà mai un comportamento così autoritario e prepotente», dopo i dazi portati al 125% da Donald Trump sul made in China. Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha detto che l'adozione di contromisure necessarie per contrastare le azioni prepotenti degli Usa non significa «solo tutelare la nostra sovranità, la nostra sicurezza e i nostri interessi di sviluppo, ma anche sostenere equità e giustizia internazionali» ha aggiunto Lin, nel giorno dell'entrata in vigore dei controdazi cinesi all'84% a carico dei beni Usa.

Pechino ha anche annunciato che ridurrà «moderatamente» il numero dei film importati dagli Stati Uniti a causa delle tensioni commerciali. Lo ha detto il network statale Cctv, citando la richiesta di chiarimenti fatta da un giornalista alla National Film Administration circa l'eventuale impatto dell'aumento dei dazi Usa sull'import adi film americani. «La mossa sbagliata del governo statunitense di abusare dei dazi sulla Cina non farà che ridurre inevitabilmente di più la simpatia del pubblico nazionale nei confronti dei film americani» ha affermato un portavoce.

Il governo giapponese ha accolto positivamente la sospensione dei dazi reciproci da parte di Donald Trump, ma chiede fermamente che Washington riconsideri altre imposte. « Abbiamo accolto positivamente l'ultimo annuncio degli Stati Uniti», ha dichiarato il portavoce del governo Yoshimasa Hayashi, aggiungendo: «Continuiamo a chiedere con forza che gli Stati Uniti rivedano le misure sui dazi reciproci, sui dazi su acciaio e alluminio e sui dazi su veicoli e componenti auto»

Ma la Cina non risponde a Trump solo con i contro dazi, bensì utilizzando anche la leva monetaria, facendo svalutare lo yuan, che ha toccato il valore minimo dal 2007 sul dollaro, ciò al fine di rendere più competitive le merci cinesi, agevolando le esportazioni. Lo yuan onshore ha toccato un minimo di 7,3518 sul biglietto verde prima di recuperare terreno. La Banca centrale cinese (Pboc) ha abbassato per sei giorni consecutivi, seppure moderatamente, il suo tasso di riferimento, a dimostrazione del fatto che la Cina punta su una graduale svalutazione della sua moneta per sostenere l'export.

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