Caro direttore,
se c’era una cosa che Michele Gesualdi non amava era la retorica. Lui preferiva le parole semplici, la solidarietà concreta, stare accanto agli ultimi, come gli aveva insegnato, fin da bambino, don Milani. Michele ha rappresentato per tutti un esempio di moralità e di onestà intellettuale, attuando nella sua vita l’insegnamento di Barbiana, prima in ambito sociale, con il sindacato che proprio don Milani aveva indicato come strumento di impegno sociale e politico, e poi anche nelle istituzioni. Aveva guidato la Cisl di Firenze negli anni difficili della sfida al terrorismo e della strage mafiosa De’ Gergofili. Era un sindacalista tenace, con una immensa passione civile, sempre al servizio degli altri, sorretto da una grande fede e dalla speranza che le cose non sono intangibili. Credeva soprattutto nella formazione dei giovani e nella funzione sociale della scuola pubblica, nel valore del lavoro come strumento di riscatto contro le diseguaglianze e la povertà. Scuola e lavoro erano per Gesualdi il fondamento da cui bisognava partire per costruire una società più libera, giusta ed equa.
Una scuola viva, davvero a tempo pieno, come lo era quella di Barbiana, dove si approfondivano le questioni sociali, politiche e sindacali e si apprendeva a lavorare il legno ed il ferro. Rimarrà sempre nella nostra memoria quell’immagine dello scorso mese di giugno quando Gesualdi, già segnato da un terribile malattia, aveva abbracciato papa Francesco a Barbiana durante la visita del Pontefice alla tomba di don Lorenzo Milani, un momento che Michele aveva atteso con ansia per tanto tempo. È stato un grande uomo e lo ha dimostrato anche negli ultimi anni della sua vita, combattendo la 'sua' battaglia per il testamento biologico con la caparbietà che gli era tipica, ma anche con grande dignità e apertura al dialogo (lei lo sa, direttore, perché con lui ha dialogato). Gesualdi ha dato un contributo importante alla nostra organizzazione, alla vita civile fiorentina e alla causa dei più deboli. Per questo le donne e gli uomini della Cisl non lo dimenticheranno mai e lo porteranno sempre nel cuore, come un esempio da offrire ai giovani di grande umiltà, determinazione, lucidità, capacità di sapersi calare nei veri problemi della gente e delle persone bisognose.
*Segretaria Generale Cisl