giovedì 22 novembre 2018
Iniziativa di Green Cross Italia per sviluppare le tecniche agricole in alcuni villaggi, coinvolgendo 2.000 giovani. Agricoltura familiare come occasione di crescita

In Senegal, come nel resto dell’Africa, le donne sono il centro della vita e dell’economia familiare: ricoprono un ruolo chiave, si occupano dell’alimentazione, della produzione di cibo, dell’educazione dei figli. Ma quasi mai hanno voce in capitolo e sono escluse dai processi decisionali, economici e gestionali.

È soprattutto a loro che è rivolto il progetto Crea, Creation d’emplois dans l’agriculture (Creazione di opportunità di lavoro in agricoltura) realizzato dalla Ong Green Cross Italia e finanziato dal ministero dell’Interno, che ha coinvolto circa 2.000 giovani in un percorso di emancipazione grazie a corsi di formazione sulle tecniche agricole, commercializzazione e mantenimento degli impianti fotovoltaici. E ha fornito a 5 villaggi rurali della Regione di Matam sementi, attrezzi agricoli, essiccatori solari e kit per trasformare e conservare i frutti della terra. Ed in effetti ora il paesaggio arso dal sole è punteggiato da campi irrigati, orti e qualche frutteto.

Gli appezzamenti di terra, lavorati prevalentemente dalle donne con colture orticole, oltre a essere un aiuto contro la crisi alimentare, dimostrano ai giovani che un’alternativa all’emigrazione è possibile. Qui il famigerato “aiutiamoli a casa loro” acquista un senso diverso: vuol dire promuovere il diritto delle persone a restare nel proprio Paese. I successi di Crea sono stati presentati nel corso di un convegno conclusivo che si è tenuto nei giorni scorsi a Dakar dal titolo “Agricoltura familiare, cambiamenti climatici e migrazione. Prospettive e soluzioni di una sfida globale”.




© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: