F.D., 29 anni, di etnia Kanouri, sfollata di Tam, commerciante di condimenti; S.A., 39 anni, Kanouri, sfollata di Tam, commerciante di henné e incenso; F.T., 26 anni, Kanouri, rifugiata di Kanamma (Nigeria), sarta; F.B., 33 anni, Kanouri, sfollata di Tam, commerciante di condimenti; Z.B., 30 anni, Kanouri, sfollata di Tam, sarta. Tutte beneficiarie delle Attività Generatrici di Reddito (AGR) del progetto. A partire da sinistra, ogni donna mostra un prodotto culinario tipico, adagiato su cesti e/o piatti tradizionali in vimini: la carpa affumicata del fiume Komadougou Youbé, il pesce essiccato del lago Ciad, i pomodori essiccati al sole, le foglie dell’acetosella e, infine, il peperone rosso essiccato. - ApsatouBagaya/COOPI
Studentessa della scuola elementare “Chateau”, a Diffa, mentre partecipa ad un’attività di sensibilizzazione sulla prevenzione del Covid-19 - ApsatouBagaya/COOPI
D.A., 25 anni, di etnia Kanouri, rifugiata di Gadjiram (Nigeria), alleva bestiame e realizza oggetti decorativi; K.I., 45 anni, sfollata di Toumour, alleva bestiame e realizza oggetti decorativi; B.B., 35 anni, Peulh, sfollata di Bosso, alleva bestiame e realizza oggetti decorativi; M.D., 50 anni, peulh, sfollata di Toumour, alleva bestiame e realizza oggetti decorativi. Sono tutte beneficiarie delle Attività Generatrice di Reddito (AGR) del progetto. Nella foto si possono apprezzare numerosi oggetti ornamentali e gioielli tradizionali, fatti in pelle e colorati con colori naturali. - ApsatouBagaya/COOPI
B.M., 24 anni, di etnia Peulh, sfollata di Tam, commerciante di latte vaccino; H.O., 33 anni, Peulh, rifugiata di Kanamma (Nigeria), commerciante di latte vaccino; R.A., 22 anni, Peulh, sfollata di Tam, commerciante di latte vaccino e polpette di miglio. Nella foto, si osservano le donne mentre utilizzano gli utensili da cucina tradizionali in legno e ceramica tramandati di madre in figlia attraverso il corredo matrimionale. - ApsatouBagaya/COOPI
Gruppo di donne che estraggono l’olio d’arachide grazie ad una delle Attività Generatrici di Reddito (AGR) organizzate dal progetto, nel villaggio di Taudoun Wada (Maine Soroa). - ApsatouBagaya/COOPI
F.T., 26 anni, di etnia Kanouri, rifugiata di Kanamma (Nigeria), sarta; M.A., 30 anni, Kanouri, sfollata di Tam, commerciante di tessuti; A.M., 35 anni, Kanouri, sfollata di Tam, sarta. Tutte beneficiarie delle Attività Generatrici di Reddito (AGR) del progetto. Nella foto, si osservano le donne intente a cucire il “pagne” (tessuto tipico africano) utilizzando macchine da cucire manuali, mentre sono sedute su una stuoia in vimini anch’essa tradizionale del Niger. In Niger, tutte le donne richiedono ai sarti e sarte locali di confezionare i loro vestiti. Si tratta quindi di un’attività molto importante, tanto che un noto stilista nigerino, Alphadi, è conosciuto in tutto il mondo - ApsatouBagaya/COOPI
Alunni delle classi a strutture evolutiva realizzate grazie al progetto “Promozione e diritto all'istruzione negata: una sfida per i bambini/e ed adolescenti rifugiati/e, sfollati/e e delle comunità ospitanti privati di un luogo sicuro ed inclusivo per l'apprendimento ma anche per gli insegnanti, nella regione di Diffa, Niger”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), presso la scuola “Festival I”, mentre giocano durante la ricreazione - ApsatouBagaya/COOPI
A.M., 17 anni, studentessa locale mentre frequenta le attività di arteterapia attivate dal progetto condotto da COOPI per adolescenti non scolarizzati, Centro di Alfabetizzazione (CA) di Kilakam (Goudoumarie) - ApsatouBagaya/COOPI
A.G., 50 anni, divorziata, madre di 3 figli (un maschio e due femmine), autoctona. Ha seguito il corso di alfabetizzazione attivato dal progetto grazie al quale ora è in grado di leggere, scrivere, maneggiare il cellulare e soprattutto può aiutare i suoi figli a studiare bene a scuola. Inoltre, può vendere meglio le sue pecore in modo che i suoi guadagni siano maggiori; Kilakam (Goudoumarie) - ApsatouBagaya/COOPI
A.M., 14 anni, rifugiata nigeriana che prosegue gli studi grazie ad una piattaforma di e-learning organizzata secondo il sistema scolastico nigeriano; Centro di Educazione a Distanza (CED) di Diffa - ApsatouBagaya/COOPI
Gruppo di studentesse del Centro di Alfabetizzazione di Tchétchéno (Nguigmi), mentre partecipano alle attività ricreative/sportive organizzate dal progetto finanziato da AICS - ApsatouBagaya/COOPI
R.H., 16 anni, studentessa sfollata mentre frequenta i corsi d’alfabetizzazione attivati dal progetto AICS per adolescenti non scolarizzati, Centro di Alfabetizzazione (CA) di Djadjeri (Goudomarie) - ApsatouBagaya/COOPI
M.A., 35 anni, di etnia Peulh, sfollata di Tam, vende latte vaccino e polpette di miglio; F.A., 33 anni, Peulh, sfollata di Tam, vende latte vaccino; Z.H., 25 anni, Peulh, sfollata di Tam, alleva bestiame. Tutte sono beneficiarie delle Attività Generatrici di Reddito (AGR) del progetto. Sono donne Peulhs che amano vestirsi come le donne kanouri, ma si differenziano per le cicatrici e gli ornamenti. Le donne di etnia peulh, nomadi e allevatrici, portano sempre con sé un bastone, utilizzato per guidare il bestiame, e una borraccia, coperta con un panno spesso per mantenere l'acqua alla giusta temperatura. Le donne trasportano sulla testa le « calabasses » dove viene conservato il latte bevuto dalla famiglia. - ApsatouBagaya/COOPI
M.I., 35 anni, di etnia Kanouri, sfollata di Tam (Maine Soroa), beneficiaria delle Attività Generatrici di Reddito (AGR) del progetto, commerciante di condimenti e incensi. Nella foto si possono osservare diversi utensili, come il mortaio e il turibolo, dove viene bruciato l’incenso che é qui rappresentato sia in foglie che liquido. Nel lato destro della foto si nota un supporto tradizionale sul quale vengono adagiati i tessuti/vestiti delle donne affinché possano essere pervasi dai profumi dell’incenso bruciato all’interno del supporto. A sinistra, i cesti in vimini decorati con motivi tipici della zona. - ApsatouBagaya/COOPI
Sfollata di Mourtachi, mentre impara l’arte del cucire grazie alle attività proposte dal progetto con le sue compagne di corso. - ApsatouBagaya/COOPI
Dal 2018, COOPI – Cooperazione Internazionale, insieme all'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e alla Direzione Regionale dell’Educazione Primaria della Regione di Diffa, in Niger, sta consolidando processi di empowerment (potenziamento) attraverso progetti di educazione le cui principali beneficiare sono le donne, centro nevralgico della famiglia e della società.
L’autonomizzazione della donna è un percorso che parte dall’infanzia per poi continuare e rafforzarsi durante l’adolescenza e che si completa nel momento in cui la donna diventa componente attiva della società: madre, lavoratrice, imprenditrice.
Il progetto - Promozione e diritto all'istruzione negata: una sfida per i bambini/e ed adolescenti rifugiati/e, sfollati/e e delle comunità ospitanti privati di un luogo sicuro ed inclusivo per l'apprendimento ma anche per gli insegnanti, nella regione di Diffa, Niger - proposto da COOPI - che ha trovato rappresentazione anche in una serie di fotografie - è stato pensato e implementato considerando l’educazione come lo strumento più potente per sviluppare autonomia e indipendenza nelle donne.
Le bambine sono state reinserite nel sistema scolastico e accompagnate nel loro percorso di studi mentre le adolescenti sono state introdotte al mondo lavorativo dopo essere state alfabetizzate e formate; le competenze delle insegnanti sono state rafforzate al fine di consolidarne il ruolo, le donne dei villaggi sono state dotate di nuove competenze professionali e strumenti permettendo loro di sostenere in modo costante la famiglia e di poter pianificare il loro futuro.
Chi è Apsatou Bagaya?
L'autrice di queste fotografie è nata a Zinder (Niger) e vive nella capitale Niamey. La sua passione per la fotografia è stata approfondita attraverso molte esperienze in Benin e in Togo, dove ha studiato. Dopo gli studi in contabilità, ha svolto diversi mestieri prima di scegliere di diventare una fotografa professionista. Predilige documentari, ritratti e fotografia d'arte. Come donna nigerina e fotografa, per lei è importante rendere visibile il suo Paese attraverso la valorizzazione del suo patrimonio culturale e sociale.