Il progetto Be Aware sulle buone prassi contro lo sfruttamento del lavoro nell'agricoltura raccontato in un video da un collettivo di giornalisti indipendenti. Si tratta di una prima anticipazione del documentario sulle buone pratiche contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura su cinque diverse filiere italiane che sarà pronto a primavera 2018.
L'Italia ha presentato al Parlamento europeo il problema dello sfruttamento del lavoro in agricoltura, che va al di là del fenomeno del caporalato e, nonostante la sua maggiore diffusione in alcuni paesi del Mediterraneo e nel Sud Europa, ha respiro europeo. È quanto emerge dal rapporto "Best Practices against Work Exploitation in Agriculture", realizzato dal Milan Center for Food Law and Policy in collaborazione con Coop e presentato al Parlamento europeo nell'ambito del progetto Be Aware, sulle buone prassi contro lo sfruttamento del lavoro nell'agricoltura.
Forme di lavoro illecito e sommerso, si legge nel rapporto, riguardano una "minoranza significativa" del totale dei lavoratori agricoli in tutta l'Ue, soprattutto negli Stati del Mediterraneo e dell'Est europeo. In alcuni contesti, come in Romania e Portogallo, le stime parlano rispettivamente del 40 e del 60% di irregolari sul totale dei lavoratori in agricoltura. In Polonia si stima un dato superiore al 25%, in Italia si va oltre il 30%. L'Italia si è dotata da poco di una legge contro il caporalato. Quest'ultima, sottolinea lo studio, arriva appena cinque anni dopo un'iniziativa analoga, segnale della "necessità di disciplina di quello che è un fenomeno molto diffuso nel nostro Paese".