lunedì 15 maggio 2023
Kiligdaroglu, considerato il "Gandhi turco", raggiunge il 45% dei voti. In tutto il Kurdistan caroselli di auto
Kemal Kilicdaroglu, il candidato alle presidenziali che il 28 maggio sfiderà al ballottaggio il presidente uscente Erdogan

Kemal Kilicdaroglu, il candidato alle presidenziali che il 28 maggio sfiderà al ballottaggio il presidente uscente Erdogan - Ansa

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Le prime tre schede, al seggio numero 1020 nella scuola media di Egil, a una quarantina di chilometri da Diyarbakir, sono la conferma che tutti aspettavano: “Kemal Kiligdaroglu, Kemal Kiligdaroglu, Kemal Kiligdaroglu”. Dopo un’ora di conteggi e spoglio delle schede per le presidenziali, si parla già di plebiscito: Kiligdaroglu ha 192 preferenze, Erdogan 45 con il candidato dell’opposizione con oltre il 76%. Lo stesso avviene in tutti gli altri seggi di questa terra curda, cuore dell’”irredentismo” contro Ankara. “Questa volta si deve cambiare”, sussurra qualcuno all’ingresso dei seggi mentre la delegazione di osservatori guidata da Laura Boldrini per tutta la giornata visitava i pure i seggi a Dicle e a Cocacoy. Quando, nella televisione nella sede un po’ sgarrupata dell’Hdp, verso le 11 e trenta di mattina, si vede la diretta da Ankara del voto di Kiligdaroglu accompagnato dalla moglie Selvi, la tensione sul volto di Rodja Nazlier si allenta appena con un sorriso: co-sindaco di Cocacoy, sulle colline dell’Anatolia, nel 2019 è stata destituita e ha passato 11 mesi in carcere con l’accusa di terrorismo. Il processo è ancora in corso e per queste accuse rischia fino a 9 anni di carcere.

“Questa volta si deve cambiare” è come gridato negli abbracci e nelle strette di mano che spontaneamente Rodja riceve mentre entra nei seggi del suo paesino di 6mila abitanti. Lo stesso in tutto il Kurdistan e a Diyarbakir, dove la notte dello scrutinio inizia con l’illusione di una - fino a 15 giorni fa impensabile – possibile sconfitta al primo turno di Recep Tayyip Erdogan. Nella sede dell’Hdp di Diyarbakir inizia una notte da psicodramma, con una altalena di dati contrastanti in quello che sembra subito un disperato testa a testa tra il reis e il Gandhi turco. Le prime proiezioni battono Erdogan al 54%, lo sfidante al 39%. Ma la situazione continua a cambiare e alle 23 e trenta per la prima volta Erdogan scende sotto il 50%. E’ ormai notte fonda, mentre a Diyarbakir e in altre città del Kurdistan sono già iniziati i caroselli di auto per “tenere alto il morale”, quando arriva la conferma dall’agenzia di stampa governativa Anadolu: Erdogan al 49%, Kiligdaroglu al 45 %. Il 28 maggio sarà ballottaggio.

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