A sinistra il boss della tratta di migranti, a destra l'uomo arrestato
Il boss della tratta di esseri umani Mered Yehdego Medhanie
Immagini dell'uomo arrestato ed estradato in Italia: si chiamerebbe Mered Tesfamariam
Sotto: l'arrivo in Italia dell'arrestato, forse scambiato per un'altra persona
Chi è il superboss della tratta. Medhanie, 35 anni, è legato a una rete internazionale di traffico di esseri umani ed è considerato responsabile della morte di centinaia di profughi nel mar Mediterraneo. Tra loro anche i 359 migranti morti nel 2013 al largo di Lampedusa.Chi sarebbe l'uomo arrestato. L'uomo estradato in Italia sarebbe il 27enne Mered Tesfamarian, profugo eritreo arrestato lo scorso mese nelle strade di
Khartoum.
A svelare l'errore di identità è stato un
altro profugo eritreo, il 42enne Fshaye Tasfai che vive in
Sicilia ed è cugino di Tesfamarian, con cui è cresciuto
insieme ad Asmara. "È il ragazzo sbagliato. È incredibile.
Non è un trafficante di esseri umani. Viveva nella casa di mio
padre. Ha lasciato l'Eritrea nel 2014 ed è andato a Khartoum
circa un anno fa. Viveva lì con i miei fratelli e le mie
sorelle. Non aveva un lavoro per cui gli mandavamo del denaro",
ha dichiarato al Guardian. Il suo racconto è avvalorato
da uno dei compagni di stanza di Tesfamarian a Khartoum: "È il
mio migliore amico ed è innocente".
Il ragazzo racconta che l'amico venne arrestato a fine
maggio e riportato a casa per effettuare una perquisizione nella sua
stanza. È riapparso diversi giorni dopo a Roma. Il giornalista
svedese Meron Estefanos, che vive in Eritrea, è stato il primo a lanciare l'allarme: "Ho ricevuto
circa 400 mail da persone che mi hanno raccontato di essere
cresciute con questo ragazzo e garantiscono che si tratta della persona
sbagliata".Maxioperazione di polizia internazionale. L'Agenzia nazionale contro la criminalità britannica (Nca) ieri aveva fatto sapere che il boss del traffico era stato localizzato a Karthum, in Sudan, e arrestato a maggio, nel corso di un'ampia operazione della polizia britannica, italiana e sudanese. Il portavoce della Nca sostiene che si sia trattato di un'operazione "complessa", alla quale hanno preso parte varie organizzazioni, e sostiene che ora sia "prematuro" speculare sull'identità dell'uomo estradato.