lunedì 31 luglio 2023
È accaduto a Idlib, secondo il racconto dell'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo. Il venditore di contrabbando è stato fermato dai miliziani di a-Qaeda
Gli sequestrano moto e merce: e lui per disperazione "vende" i suoi figli
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Lo accusano di vendere sigarette e qualche tanica di benzina di contrabbando. Perciò gli hanno requisito il vecchio ciclomotore, l’unico bene di sua proprietà, oltre che indispensabile fonte per sfamare la famiglia che vive in un campo profughi. E per disperazione e per rabbia l’uomo ha reagito portando in città i suoi due figli, un maschio adolescente ed un bimbo di pochi anni, mettendoli provocatoriamente in vendita.

È accaduto nel governatorato siriano di Idlib, da cui proviene il video ottenuto dall’Osservatorio siriano sui diritti umani (Sohr). Ad essere accusati sono i miliziani di Hayyaat Tahrir Al-Sham (Hts), conosciuta anche come al-Qaeda in Siria, una delle formazioni anti Assad e anti-Isis che controllano l’area. Sul suo sito l’Sohr sostiene che l’uomo è stato privato della moto al posto di blocco dei miliziani a Deir Ballut, nel governatorato di Idlib. Gli hanno confiscato la moto, i pacchetti di sigarette e la benzina che andava a prelevare a prezzi più bassi nelle aree controllate dall’Esercito nazionale e poi rivendeva al minuto a prezzi più bassi da quelli imposti dall’Hts.

Secondo le fonti dell’Osservatorio sui diritti umani, è scoppiato un alterco verbale tra l'uomo e i miliziani che lo avrebbero anche picchiato. Dopo aver perso la sua unoca fonte di reddito, l'uomo si è recato nel campo profughi di Atmah, nella campagna di Idlib, ed è tornato in città con i figli. Nel campo vivrebbero circa 80mila persone. In gran parte si tratta di quanti non sono riusciti a varcare il confine con la vicina Turchia. L’accampamento è noto anche per alcuni episodi.

Nel novembre del 2013 una quercia di almeno 150 anni venne abbattuta dall’Isis che accusava i profughi di adorare l’albero e non Allah. Il 3 febbraio 2022 nella stessa zona le forze speciali statunitensi uccisero nel corso di un raid il capo dell’Isis al-Qurashi. Un’azione che stava riportando relativa tranquillità nell’area. Ma nel febbraio di quest’anno la zona è stata colpita dal terremoto in Turchia e Siria, aggravando le condizioni dell’intera regione.

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