Nonostante la tregua, in Siria si continua a morire. Fonti locali riferiscono di un bombardamento su un campo profughi nella provincia di Idlib, nel nord del paese. Le vittime sarebbero almeno una ventina, tra cui molti bambini. Dall'altra parte della Siria, a Palmira strappata al Daesh dall'esercito con l'aiuto dei russi, si è celebrata invece una giornata trionfale: concerto nel sito storico con un controverso amico di Putin arrivato da Mosca. Sono le due facce di un paese profondamente diviso da una guerra interna, anche di propaganda.
BOMBE SUI PROFUGHI. Un raid aereo ha colpito il campo rifugiati di al-Camouna, nel nordovest vicino al confine con la Turchia. Lo riferiscono secondo attivisti vicini all'opposizione. Il campo si trova nei pressi di Sarmada, nella provincia di Idlib. I Comitati locali di coordinamento parlano di "almeno 30 morti" tra cui risulterebbero 7 bambini e affermano che l'attacco è stato compiuto da jet russi. Secondo altre fonti il raid è stato realizzato da aerei governativi siriani. Nel campo sono raccolti civili in fuga dalle violenze della guerra.
CONCERTO A PALMIRA. Per celebrare la riconquista della "perla del deserto", la città di Palmira, il direttore dell'orchestra del teatro Mariinskii di San Pietroburgo ha portato la sua ensemble a suonare tra i resti della città della regina Zenobia, semi-distrutta dalla furia saccheggiatrice e iconoclasta del Daesh. Sul palco anche il controverso miglior amico di Vladimir Putin, il violoncellista Sergei Roldugin, sospettato secondo quanto è emerso dall'inchiesta giornalistica internazionale "Panama Papers", di aver organizzato una rete di società offshore riconducibili al presidente russo su cui sarebbe depositati 2 miliardi di dollari.Le truppe siriane, aiutate dal decisivo contributo dei raid aerei e dalle forze speciali russe hanno strappato al Daesh il sito patrimonio mondiale dell'Unesco a marzo. I miliziani del "califfo" Abu Bakr al Baghdadi l'avevano conquistata la scorsa estate.Putin ha elogiato il concerto come un segno "di speranza non solo per la rinascita di Palmira ma affinché la civiltà moderna si liberi di questo terribile flagello del terrorismo". A Palmira i jihadisti hanno distrutto i templi di Ballshamin e di Bell, oltre all'arco di trionfo e ad alcune tombe a torre di epoca romana.