sabato 15 luglio 2017
Abdel-Rahman Shaaban ha pugnalato due tedesco e ferito altre quattro turiste in un resort. I media: comunicava con il Califfato via internet. Cristiano accoltellato ad Alessandria
I primi soccorsi a una delle donne straniere ferite

I primi soccorsi a una delle donne straniere ferite

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L'attacco è stato pianificato. Forse sotto la supervisione - virtuale - del Daesh. Questa la pista per cui propendono le autorità egiziane, il giorno dopo dall'attacco ai resort di Hurghada. A colpire è stato Abdel-Rahman Shaaban:, di Kafr al-Sheikh, nel sud. Da lì è partito per raggiungere, in bus, il Mar Rosso, dove è arrivato venerdì all'alba. Il coltello l'ha comprato una volta arrivato a destinazione. Poi, con l'arma in tasca, il giovane, 27 anni, si è diretto, a nuoto, verso la spiaggia privata del resort Zahabia, deciso a colpire i turisti. Shaaban l’ha messo in chiaro appena emerso dall’acqua, gridando in tedesco: «Non cerco egiziani». Poi, ha cominciato ad aggredire le bagnanti. Ha pugnalato a morte due tedesche e ha ferito altre due straniere prima di gettarsi sulla recinzione e scalarla, per entrare nell’albergo vicino, il Synny Days Palacios. Là ha pugnalato ancora due donne, ha tentato la fuga ed è stato arrestato dalla polizia. Fonti della sicurezza hanno rivelato che le quattro turiste ferite sarebbero di nazionalità cieca e armena: una è grave.

Mentre la dinamica dell’attacco è chiara, restano dubbi sul movente. Secondo fonti giudiziarie, rilanciate dai media, Shabaan avrebbe ammesso di condividere l’ideologia del Daesh. Non solo: il ragazzo sarebbe stato in contatto con il gruppo terrorista, con cui comunicava via Internet. Proprio il Califfato gli avrebbe ordinato l’assalto al resort. Il ministero degli Esteri tedesco, nel confermare la morte di due connazionali, ha parlato di «atto deliberato contro i turisti» «che ci lascia tristi, sgomenti e furiosi». Il Daesh, tuttavia, finora, non ha rivendicato. Shabaam, inoltre, laureato in Economia ad al-Azhar, non ha precedenti o dossier politici a suo carico.

Nel Paese, l’allerta è massima, come la tensione. Meno di 24 ore dopo il raid a Hurghada, una guardia copta è stata accoltellata fuori da una chiesa di Alessandria. La comunità cristiana è uno dei bersagli abituali degli estremisti. Per tale ragione, fuori dai luoghi di culto, ci sono dei check point di agenti e volontari. Uno di questi ultimi ha chiesto a un giovane, che si avvicinava all’entrata, di mostrargli il contenuto dello zaino. Per tutta risposta, quest’ultimo ha tirato fuori un pugnale e l’ha colpito al volto. Gli altri vigilanti sono accorsi in aiuto del collega e hanno bloccato l’aggressore. Anche in questo caso, non si conosce il movente. Le autorità, tuttavia, hanno avvisato la comunità di un aumento di rischio di attentati: da luglio, le Chiese hanno sospeso i pellegrinaggi e le conferenze, tranne le Messe.

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