È repentinamente salito a due il numero dei palestinesi morti oggi in scontri in Cisgiordania. Il primo, riferisce il ministero della Salute dell'Anp, è il 17enne Oday Nawajaa colpito a morte da proiettili a Al-Azariya vicino a Gerusalemme. Il secondo è un 18enne deceduto nel sobborgo di Abu Dis, è stato ucciso dalla bomba molotov che aveva con sé e che è esplosa prima di poterla lanciare verso gli
israeliani. Ieri, disordini e scontri avevano riportato per un giorno l'Intifada a Gerusalemme, mentre migliaia di fedeli musulmani si erano radunati nelle strade intorno alla Spianata delle moschee per pregare e protestare contro le nuove limitazioni imposte da Israele all'accesso nella zona sacra e ai metal detector che limitano gli accessi alla Spianata. Alla Porta di Giaffa, uno degli accessi alla Città vecchia, sono scoppiate violenze tra fedeli e forze di sicurezza. Gli agenti hanno disperso i dimostranti con i gas lacrimogeni. Vicino alla Porta di Damasco l'atmosfera è tesa, con i fedeli "sempre più agitati all'arrivo delle autorità che immediatamente hanno infiammato la folla", scrive Jerusalem Post.
Sempre venerdì la polizia ha respinto un tentativo di superare con la forza i blocchi di sicurezza installati alla porta, e gli agenti sono stati bersagliati di pietre. Secondo la polizia, l'ordine è stato ripristinato poco dopo. Disordini anche a Qalandiya, a nord di Gerusalemme, dove circa 400 palestinesi hanno lanciato pietre contro le forze di sicurezza a un posto di blocco. Testimoni citati dai media internazionali hanno riferito che la polizia israeliana ha usato contro i palestinesi gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Grazi incidenti, scatenati da esponenti di Hamas, anche al confine della Striscia di Gaza.
Il ministero palestinese della Sanità, citato da media locali, ha riferito che un palestinese è stato colpito a morte nel corso di disordini verificatasi nel rione di Ras el-Amud, a Gerusalemme Est. Nel primo pomeriggio altre due vittime palestinesi, sempre nella parte orientale di Gerusalemme. Inoltre ventinove persone sono state curate per aver inalato lacrimogeni e quattro hanno riportato ustioni. Scontri anche nei quartieri di Aisariya e Abu Dis. In totale sarebbero quasi 400 le persone ferite, una parte delle quali gravemente, negli incidenti seguiti alla preghiera del venerdì.
E in serata un palestinese ha aggredito a coltellate alcuni israeliani in una colonia, uccidendone tre e ferendone un quarto. E' avvenuto nell'insediamento di Halamish, vicino Ramallah in Cisgiordania. Il killer, il 19enne Omar al Abed, proveniente da vicino villaggio palestinese di Kobar, è riuscito ad infiltrarsi nella colonia alle 21,30 locali di venerdì e ha accoltellato 4 coloni, uccidendone 3. Due uomini di 40 e 60
anni ed una donna di 40. Ferita gravemente un'altra donna di circa 60 anni. L'assassino è stato poi ucciso dalle guardie di sicurezza intervenute dopo l'allarme.
La po0lemica però non si ferma, come i timori che possa riaccendersi (come sostenuto da tempo da molti osservatori) una nuova Intifada. Secondo l'ambasciatrice di Palestina in Italia, Mai Alkaila, Israele ha oggi posto Gerusalemme in un vero "stato d'assedio". L'ambasciatrice ha denunciato "la temporanea chiusura ai fedeli musulmani della Spianata delle Moschee e l'installazione agli ingressi principali da parte delle forze di occupazione di metal detector" che vengono però boicottati dai palestinesi su istruzione del Waqf, l'ente per la custodia dei beni islamici. "Il tentativo di Israele di trasformare il conflitto politico, causato dalla occupazione della nostra terra, in conflitto religioso - ha detto ancora Alkaila - costituisce un grande rischio per la stabilità dell'intera regione". Dopo l'attacco di venerdì 14 luglio, la polizia aveva chiuso gli accessi alla Spianata delle moschee per due giorni e cancellato le preghiere del venerdì alla moschea al-Aqsa.
Domenica le autorità israeliane avevano riaperto il complesso, ma dopo aver cominciato a installare metal detector per controllare i fedeli musulmani. In risposta alle nuove misure, che i musulmani considerano un cambiamento dello status quo, sono iniziati nuovi disordini sia nell'area sia in vari quartieri di Gerusalemme Est. Il governo israeliano ha fatto sapere che non ritirerà i metal detector installati a tre ingressi della Spianata delle moschee.