martedì 17 novembre 2020
Sequestrato a Raqqa, in Siria, nel luglio del 2013. Il messaggio della sorella Francesca: non lasciare nessuna strada intentata
Padre Paolo Dall'Oglio

Padre Paolo Dall'Oglio - Ansa

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"Oggi ricorre il compleanno di mio fratello Paolo. Sono trascorsi 2.665 giorni dal suo sequestro a Raqqa, in Siria nel luglio del 2013. Sette anni lunghi e dolorosi anche se sempre accompagnati dalla consapevolezza che Paolo si sentiva chiamato ad una missione che sentiva profondamente dentro di sé e che, come ha scritto lui stesso nel libro 'Collera e luce', 'hanno a che vedere con l'impegno della mia vita. Questa è una guerra civile che lacera la mia anima. Vorrei fare qualcosa per fermarla… Ma non voglio vivere una vita che sia altro da un dono radicale'. Per questo ritengo che la domanda di verità su ciò che è successo sia un diritto ma è anche un dovere della comunità nazionale ed internazionale verso di lui, e non solo". Così Francesca Dall'Oglio, la sorella di padre Paolo Dall'Oglio, ha scritto in una nota, in occasione del 66esimo compleanno del gesuita romano.

Come prosegue Francesca Dall'Oglio, "verità vuol dire individuare le responsabilità e gettare le basi per una futura pacificazione perché per innestare i semi dell'armonia è necessario guarire tutte le ferite che in questi nove anni di conflitto si sono aperte, a partire dalla verità sulle migliaia di siriani scomparsi perché arrestati, sequestrati o uccisi".

Secondo la sorella di padre Paolo, "riportare a casa chi è ancora segregato oppure dare sepoltura a chi è stato ucciso,dando finalmente sollievo alle famiglie che da anni aspettano, è un dovere che chiama in causa anche i Paesi occidentali". Ribadendo la necessità di ottenere verità su padre Paolo, Francesca Dall'Oglio conclude: "Negli ultimi mesi, il ritorno a casa di Silvia Romano, padre Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio - tutte persone su cui le speranze cominciavano a indebolirsi - è stata fonte di grande gioia e speranza. Ed è con questo tipo di ottimismo che si rinnova l'appello a non lasciare intentata nessuna strada. Sarebbe il più bel regalo che si potrebbe fare a Paolo e al suo impegno per l'armonia su questa terra".

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