La vita di un cattolico vale pochi dollari. Le persecuzioni durano da mesi e hanno già provocato decine, se non centinaia di vittime; decine di migliaia di profughi; distruzione di case e luoghi di culto. Le ultime minacce " secondo quanto riferisce l'agenzia Asianews " non aggiungono tanto terrore a terrore, quanto spregio e disprezzo alla campagna d'odio che è in corso nello Stato indiano dell'Orissa. Pare, infatti, che i fondamentalisti indù offrano ricompense in denaro, vestiti o generi di prima necessità a quanti riescono a uccidere leader cristiani, distruggere le loro proprietà o incendiare le chiese. Una fonte dell'All India Christian Council (Aicc) parla di taglie che variano secondo l'"importanza" dell'obiettivo colpito: il "prezzo corrente" per la morte di un prete o di un pastore evangelico sarebbe di 250 dollari, ma vengono offerti anche cibo, benzina e superalcolici importati dall'estero. Per portare a termine il progetto di estirpare la presenza cristiana in Orissa, gli estremisti arruolano anche donne, le quali ricevono un addestramento specifico nei centri avviati dal Bajrang Dal, l'ala giovanile del partito nazionalista indù Vishwa Hindu Parishad. «Obiettivi diversi hanno taglie differenti», riferisce l'Ong britannica Release International, riportando le parole del portavoce dell'Aicc. Le "ricompense" possono variare se si tratta di «omicidio, di distruzione di chiese o proprietà dei cristiani». La morte di un religioso " conferma Faiz Rahman, presidente di Good News India " vale «250 dollari». Rahman racconta di aver aiutato 25 sacerdoti a lasciare i campi profughi, ma vi sono ancora «circa 250 leader religiosi ospitati nei centri predisposti dal governo». Rahman sostiene che «rappresentano obiettivi di primo livello» per i fondamentalisti indù, e per questo bisogna aiutarli a lasciare i campi profughi alla volta di mete più sicure. Fonti dell'Aicc affermano che oltre alle taglie, il Bajrang Jal ha iniziato corsi di addestramento specifici per le donne-soldato da usare nella campagna di sterminio contro i cristiani. «Si incontrano in segreto " riferisce il portavoce del movimento cristiano " e le addestrano all'uso di spade e bastoni per combattere e distruggere». Intanto, oltre alle persecuzioni, i cristiani rifugiati nei centri di accoglienza devono affrontare i rigori dell'inverno ormai alle porte: «Migliaia di persone si trovano con la prospettiva di una stagione fredda nei campi profughi - dice Andy Dipper, capo di Release International ", abbiamo bisogno urgente di aiuti. Il governo dell'India deve intraprendere iniziative serie per contenere le violenze, che si diffondono in altri Stati. È compito delle autorità salvaguardare la vita e le case dei cristiani, sui quali pende la minaccia dei fondamentalisti indù». L'aggravarsi complessivo della situazione ha spinto il governo indiano a creare un reparto speciale delle forze di sicurezza, nel tentativo di fermare l'ondata di violenze che ha investito il Paese. Ieri mattina il ministro dell'Interno Shivraj Patil, nel corso di un summit con i vertici della polizia, ha ricordato le violenze contro i cristiani in Orissa, nel Karnataka e nel Kerala, aggiungendo che solo un reparto di sicurezza speciale può garantire una adeguata protezione alle vittime e agli sfollati.