Il fronte del fuoco assedia Obidos in Portogallo (Ansa/Ap)
Fiamme e vento. Un mix micidiale che sta devastando ampie zone del Portogallo e della Spagna (nel nord, in Galizia) e sta assumendo sempre più i contorni della tragedia: sono già almeno 35 le vittime, ma il bilancio sembra destinato a peggiorare. La situazione più drammatica è in Portogallo, dove si registrano già 31 vittime. Domenica è stata la giornata peggiore dall'inizio dell'anno, con più di 443 incendi. Nella metà settentrionale del Paese, tutte le regioni sono in allerta rosso. Nella notte è stato dichiarato lo stato di calamità naturale. È una misura di emergenza per attivare tutti i mezzi per combattere le fiamme, ma anche il premer, Antonio Costa, ha ammesso che non ci sono abbastanza pompieri per far fronte agli incendi attivi: 7000 vigili del fuoco sul campo, oltre un centinaio di incendi ancora attivi. Le autorità temono che non sia stata solo la combinazione micidiale di caldo opprimente, vento e umidità portati dalla vicinanza dell'uragano Ophelia ad aver scatenato i focolai, ma che ci sia anche un'attività dolosa. Di certo, il fatto che siano decine di focolai anche in Galizia, esclude che possano arrivare aiuti dalla Spagna. Le autorità portoghesi hanno attivato il Meccanismo europeo di protezione civile, che consente di chiedere aiuto agli Stati membri dell'Ue e al Marocco. Il meccanismo è stato attivato varie volte nel corso dell'ultima estate, ma è la prima volta che la Spagna non potrà dare risposta. L'avanzare delle fiamme ha costretto a evacuare vari villaggi e anche alcun quartieri di importanti città portoghesi. Vicino a Lisbona, la città di Mafra, circondata da ameno cinque roghi, ha dovuto evacuare gli abitanti. Lo stesso a Braga e a Vila Nova de Gaia, sull'altro lato del fiume Duero della città Oporto. A Lleiria, la base aerea di Monte Real, ha aperto le porte per accogliere chi ha dovuto lasciare la casa: è stata anche evacuata una residenza di anziani. Tra le vittime, una donna incinta, che ha avuto un incidente a causa della scarsa visibilità provocata dal fumo, mentre cercava di allontanarsi da un rogo. E un uomo, ipo-udente, raggiunto dalle fiamme mentre cercava di fuggire.
La situazione è preoccupante anche in Spagna, dove si registrano già quattro vittime e circa 20 feriti. Nonostante la pioggia, i venti che hanno rallentato l'intensità e la temperatura calata, nella comunità autonoma della Galizia continuano ad essere attivi più di 105 incendi, alcuni anche vicino a zone popolate (16 sono di tipo 2, comportano cioè un rischio reale per la popolazione). Problemi anche a Vigo, la città più popolosa della Galizia, tanto che in vari istituti di Vigo e Pontevedra, ma anche all'università, sono state sospese le lezioni. Decine di focolari anche nelle Asturie.
Ma l'onda lunga di Ophelia ha raggiunto anche l'Irlanda, dove si registrano tre vittime. Oltre 120 mila abitazioni sono rimaste senza luce.