Il gradimento del pubblico americano per Barack Obama è sceso per la prima volta sotto il 50%, e il presidente può «ringraziare» l’impasse sulla riforma sanitaria per lo scivolone. Secondo un sondaggio del
Washington Post e della rete
AbcNews pubblicato ieri, se dopo i primi cento giorni alla Casa Bianca ben 60 americani su cento credevano che Obama avrebbe preso le decisioni giuste per il Paese, oggi questa percentuale è scesa al 49%. L’estate 2009 ha segnato anche una crescita del pessimismo nel Paese: in 55 su cento pensano che le cose vanno decisamente male, contro il 48% di aprile. Sul tema caldo della riforma sanitaria, 50 su cento disapprovano come Obama ha trattato la questione: tra gli interpellati nel sondaggio il 42% disapprova «fortemente» le azioni prese dalla Casa Bianca sul fronte sanità. Di fronte a questi dati e ai colpi bassi dei conservatori, Obama ieri si è paragonato a Franklin Delano Roosevelt. Anche il presidente del New Deal, ha detto ieri, fu tacciato di socialismo per la battaglia che portò nel 1935 all’introduzione della previdenza pubblica americana.
La reazione di Obama. Obama ha risposto alle critiche piovutegli adosso negli ultimi giorni per il suo progetto di riforma della sanità, accusando i suoi detrattori di muovergli "critiche pretestuose". "Si tratta di una riforma di importanza vitale per tutti i cittadini americani", ha affermato Obama nel suo consueto intervento radiofonico del sabato, sottolineando come il dibattito sull'argomento "dovrebbe essere un dibattito onesto e non dominato da falsificazioni intenzionali e palesi distorsioni diffuse da chi ha tutto l'interesse che le cose rimangano come sono".Obama è poi entrato nel merito di alcuni punti "caldi" della sua riforma, smentendo le voci secondo cui vorrebbe garantire l'assistenza sanitaria agli immigrati irregolari e assicurando ai contribuenti che i loro soldi non finanzieranno gli aborti. Il presidente americano ha inoltre respinto l'accusa di voler procedere auna nazionalizzazione della sanità, concedendosi anche una "stoccata" all'ex governatore dell'Alaska Sarah Palin, che lo aveva accusato di voler creare "tribunali della morte" per decidere chi abbia o meno il diritto di essere curato. "Come ogni persona credibile che ha esaminato la riforma ha potuto confermare, non esistono i cosiddetti tribunali della morte, un'espressione offensiva per me e per il popolo americano", ha dichiarato Obama. "Sono solo critiche pretestuose il cui obiettivo è quello di dividerci".
La Conferenza episcopale americana. Intanto, a sostegno di «una politica sanitaria veramente universale che rispetti la vita e la dignità», la Conferenza episcopale americana sul suo sito ha aperto un pagina dedicata alla riforma della sanità. «I vescovi credono che il dibattito sulla sanità sia ad un punto critico e vogliono che i cattolici parlino con una voce unica, affermando con chiarezza che sostengono una riforma che protegga la vita e la dignità di ogni persona» ha detto Don Clemmer, portavoce della Conferenza, con un riferimento alla questione dell’aborto. In serata Obama ha lanciato un video di cinque minuti su YouTube rivolgendosi «a tutti i musulmani d’America e del mondo» augurando loro i suoi «migliori auguri» per l’inizio del Ramadan.