lunedì 27 maggio 2024
Il sacerdote della diocesi di Onitsha era stato catturato il 15 maggio. Nello Stato del Niger uomini armati hanno invece catturato e ucciso civili
Padre Basil Gbuzuo

Padre Basil Gbuzuo - Web

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Uomini armati nella Nigeria centrale hanno rapito circa 150 persone. Gli aggressori, in motocicletta, hanno preso d’assalto il villaggio di Kuchi, nello Stato del Niger, dove hanno ucciso otto persone e «rapito circa 150 abitanti del villaggio», ha detto il presidente del governo locale Aminu Najume. «Sono arrivati con circa 100 motociclette ciascuna con a bordo tre uomini», ha detto. «Nessun aiuto è arrivato durante l’assalto del villaggio». I rapimenti di massa a scopo di riscatto sono comuni negli stati centrali e nordoccidentali della Nigeria, dove bande pesantemente armate spesso prendono di mira villaggi remoti. Tra i rapiti vi sono in maggioranza donne e bambini, mentre tra le persone uccise vi sono cacciatori locali che fornivano protezione al villaggio.
E' stata invece confermata la liberazione sequestrato nei giorni scorsi nello Stato di Anamba. “Con cuore pieno di gioia e gratitudine a Dio, annunciamo la liberazione di padre Basil Gbuzuo”. Così in un comunicato la diocesi nigeriana di Onitsha ha annunciato l’avvenuta liberazione di padre Basil Gbuzuo, il sacerdote rapito il 15 maggio lungo la tangenziale Eke Nkpor-Obosi.

Secondo quanto riferisce la diocesi all'agenzia Fides il sacerdote “è stato abbandonato dai suoi rapitori il 23 maggio, intorno a mezzanotte in una località nei pressi di Ufuma”. Padre Gbuzuo è stato accolto da padre Alex Ezema, parroco della chiesa della Santa Croce di Ufuma al quale il sacerdote si era rivolto una volta liberato.
Monsignor. Valerian Okeke, arcivescovo metropolita di Onitsha, nel ringraziare coloro che hanno offerto preghiere per la liberazione di padre Gbuzuo, ha rivolto parole di gratitudine alle autorità dello Stato di Anambra. nel centro-sud della Nigeria.
Il segretario stampa del governatore dello Stato di Anambra, Christian Aburime, ha affermato che padre Basil Gbuzuo ha riconquistato la libertà, “grazie agli impegnativi sforzi del gruppo congiunto di sicurezza del governo dello Stato di Anambra e di cittadini ben intenzionati”. “Il governo statale non risparmierà gli sforzi per garantire che ogni persona tenuta in prigionia venga rilasciata incondizionatamente sana e salva” ha poi aggiunto.
Il portavoce governativo ha quindi rivolto un ammonimento alle bande criminali: “Cogliamo questa occasione per inviare un forte avvertimento a tutti i criminali, ai loro collaboratori e sponsor. Tutto il peso della legge ricadrà su tutte quelle persone che si impegnano direttamente o indirettamente nell'orchestrazione di attività criminali. Si tenga però presente che l'offerta ramoscello d'ulivo estesa ad elementi criminali è ancora aperta. Dovrebbero avvalersi delle vie fornite dallo Stato per essere formati, riabilitati e reintegrati nella società”. Ricorda l'agenzia Fides che l’altro sacerdote sequestrato a maggio in Nigeria, padre Oliver Buba, della diocesi di Yola, nello Stato di Adamawa è ancora nelle mani dei rapitori.

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