Le nuove immagini che arrivano dal centro di detenzione di Ben Gassim sono drammatiche. I filmati e le testimonianza non lasciano spazio a dubbi. La fatiscente prigione governativa per migranti è stata abbandonata dai sorveglianti e nella giornata di martedì 23 aprile nel centro sono piombati uomini armati che hanno detto di appartenere all’Lna, l’esercito del generale Haftar che dunque controllerebbe il quartiere di Tripoli nel quale si trova il campo.
Le notizie sono state confermate ad Avvenire da fonti dell’Unhcr che hanno espresso preoccupazione per quello che accade, mentre i funzionari delle Nazioni Unite stanno facendo il possibile per tentare una evacuazione di massa di migranti e profughi, in gran parte somali, eritrei e subsahariani. Fino ad ora però ogni tentativo di accesso è andato a vuoto perché il governo di Tripoli ha perso il controllo della zona e non è facile ottenere un varco dai militari di Haftar.
Durante l’irruzione i combattenti hanno sparato diverse raffiche contro i migranti che, secondo una prima ricostruzione, avrebbero tentato di fuggire perché abbandonati dai secondini, senza acqua né cibo. Sei uomini sono stati uccisi, vi sarebbero poi numerosi feriti, alcuni dei quali molto gravi.
Alcuni uomini vengono mostrati con le gambe spappolate dai proiettili, mentre alcuni compagni di prigione tentano di fermare l’emorragia con stracci.
Altre immagini, che come le precedenti abbiamo scelto di non mostrarvi, mostrano corpi senza vita crivellati da diversi colpi.
“Vi supplichiamo, aiutateci, portateci via da qui”, dicono implorando un intervento urgente. Ma fino ad ora nessuno è riuscito a salvarli.