mercoledì 15 febbraio 2023
Preghiera e solidarietà per portare aiuti e sostegno, in attesa della colletta nazionale del 26 marzo indetta dalla Cei
Una tendopoli a Kahramanmaras, una delle città turche più colpite dal sisma

Una tendopoli a Kahramanmaras, una delle città turche più colpite dal sisma - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

È partita stamani dal porto di Napoli una nave, la Msc Aurelia, che arriverà tra due giorni a Alessandretta (Iskenderun) in Turchia. A bordo, oltre agli aiuti del governo italiano e di altre organizzazioni non governative, ci saranno 10.000 magliette termiche che il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, ha portato ieri personalmente nel capoluogo campano. Gli indumenti sono destinati al campo profughi di Kilis, in Turchia, a 50 km da Gaziantep e a 60 km dalla città siriana di Aleppo. Qui la distribuzione sarà affidata agli operatori della Fondazione Rava, da tempo presente nella zona, che si occupa di offrire pasti e riparo a migliaia di persone che sono rimaste senza tetto. Il campo, negli ultimi anni in seguito allo scoppio della guerra in Siria, si è ingrandito arrivando ad ospitare circa 60mila profughi, ma molti altri vivono in accampamenti di fortuna. Il sisma, come era prevedibile, ha aggravato la situazione e centinaia di persone si stanno aggiungendo alle famiglie di profughi presenti. Per quanto riguarda la Siria, fa sapere il cardinale Konrad Krajewski, il Papa ha inviato, attraverso il Dicastero per il servizio della carità, un aiuto economico alla Nunziatura apostolica che provvederà ad impiegarlo sul territorio, sostenendo la popolazione già fiaccata da tanti anni di guerra e ora dal devastante sisma.

La mobilitazione della Chiesa italiana

Il tempo di realizzare la portata spaventosa del sisma, e anche la Chiesa italiana si è messa in movimento. Abbiamo già riferito dell’impegno della Caritas, con la raccolta fondi per i primi soccorsi attivata immediatamente, così come della colletta indetta dalla Cei «da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo», un impegno che si aggiunge al pronto stanziamento di 500mila euro dai fondi del’8xmille per iniziative di carità. A tutto ciò si aggiunge la mobilitazione delle diocesi, tutte al fianco delle iniziative di Caritas italiana e Cei, ma molte anche con una propria voce specifica. Quella che si compone è una mappa di sostegno e amicizia che parte dal cuore della Chiesa italiana e che sta arrivando in Siria e Turchia.

Vittorio Veneto si è trovata in casa poche ore dopo il terremoto un testimone diretto come il vicario apostolico dell’Anatolia monsignor Paolo Bizzeti, già invitato la sera di lunedì 6 febbraio nel programma della Settimana sociale diocesana.

Un legame speciale con Bizzeti, che domenica 12 è stato anche a Bologna per un incontro pubblico con il cardinale Zuppi, è quello della diocesi di Padova, dove il pastore ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel 2015 e dove ora la Caritas è impegnata nella raccolta fondi, nel nome di un’amicizia fraterna.

Roma ha inviato al nunzio a Damasco cardinale Mario Zenari 50mila euro aprendo anche un fondo straordinario. Di «enigma che lascia sgomenti e sconcertati» ha scritto alla diocesi l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, con la Caritas che dopo un primo stanziamento di 20mila euro sta già pensando a supportare interventi «di riabilitazione e ricostruzione».

La diocesi di Trieste ha proposto una prima raccolta di offerte durante le Messe di domenica scorsa per «rispondere concretamente alle esigenze più immediate che si manifestano di ora in ora» come ha spiegato in un messaggio l‘amministratore apostolico Giampaolo Crepaldi, che ha anche chiesto «l’inserimento di un’intenzione particolare nella preghiera dei fedeli».

Anche a Vicenza richiesta di una specifica intenzione di preghiera nelle Messe di domenica scorsa dal vescovo Giuliano Brugnotto.

Uno stanziamento di 20mila euro dalla diocesi di Cremona, mentre una raccolta per i primissimi aiuti, in attesa di quella nazionale, viene annunciata dalla diocesi di Prato alle Messe di domenica prossima.

Raccolta straordinaria domenica 19 anche a Novara e Caltagirone, mentre a Vercelli l’arcivescovo Marco Arnolfo invita le parrocchie ad attivarsi nelle Messe domenicali per sensibilizzare i fedeli invitandoli a «una fattiva solidarietà», con l’Ufficio diocesano di Pastorale universitaria che individua le necessità da sostenere grazie ad alcuni studenti siriani presenti in città.

A una sola voce diocesi e amministrazione comunale di Parma si sono attivate per convogliare tutte le raccolte fondi spontanee verso la Caritas italiana.

Il vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo Gerardo Antonazzo ha disposto l’apertura di quattro centri raccolta in altrettante parrocchie per i beni di prima necessità da inviare subito.

Preghiera e solidarietà fattiva è chiesta alla sua gente dal vescovo di Cassano allo Ionio Francesco Savino, mentre dal vescovo di Savona-Noli Calogero Marino arriva un pressante invito per tutti ad aderire alle iniziative proposte da Cei e Caritas.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI