Massiccio attacco degli integralisti islamici somali al Shebab,
contro una località costiera in Kenya. Uomini armati hanno
fatto irruzione domenica a Mpeketoni, non lontano dalla
popolare isola di Lamu, località turistica e sito protetto
dall'Unesco. Sono stati attaccati due alberghi, una banca, un
commissariato. Secondo la Croce Rossa kenyana, i morti sono
stati 48. "Erano armati
fino ai denti: una cinquantina di uomini su tre veicoli che
portavano la bandiera degli Shebab e gridavano in somalo 'Allah
Akbar', Allah è grande, ha riferito il vicecommissario del
distretto, Benson Maisori. L'attacco, cominciato nella serata
di domenica, è andato avanti per diverse ore. All'alba la
situazione a Mpeketoni si era calmata.
“Sono rimasto in contatto con i nostri parroci e le nostre religiose durante lo svolgersi dell’attacco”, ha raccontato all’agenzia Fides monsignor
Emanuel Barbara, vescovo di Malindi e amministratore apostolico di Mombasa, nella cui diocesi ricade la città sulla costa keniana di Mpeketoni (a un centinaio di km dalla frontiera con la Somalia). “A Mpeketoni ci sono tre parrocchie e quattro conventi di religiose. Un convento si trova al centro della città, proprio l’area attaccata. Grazie a Dio le suore non sono rimaste coinvolte nell’assalto. Ho raccomandato loro di spegnere ogni luce e di non muoversi dal convento”, ha detto monsignor Barbara.
Secondo la ricostruzione del vescovo, “l’assalto è cominciato alle otto e mezza della sera di ieri, quando circa 50 guerriglieri sono arrivati nel centro di Mpeketoni, assalendo subito la stazione di polizia, dove hanno saccheggiato l’arsenale e ucciso un poliziotto. Poi hanno distrutto un’antenna dei cellulari, ma per fortuna ce ne era un’altra, per cui sono riuscito a rimanere in contatto con i sacerdoti e le suore. Infine i guerriglieri hanno assalito due hotel e hanno fermato gli automobilisti di passaggio e i pedoni, chiedendo loro se erano musulmani o cristiani. Se erano cristiani li uccidevano”.
“I rinforzi della polizia sono arrivati un’ora dopo, quando ormai gli assalitori erano fuggiti. Adesso li stanno cercando nella foresta. Non si sa neppure da dove siano arrivati. C’è chi dice dalla parte di Malindi, altri invece affermano che provenivano dalla Somalia. Nessun gruppo ha finora rivendicato l’assalto, ma il modus operandi è quello degli Shabaab somali. Tutto era ben organizzato, il commando conosceva bene la pianta della città e si è diretto a colpo sicuro sugli obiettivi che intendeva colpire”.
“Siamo molto preoccupati, anche perché l’attentato giunge in un momento di tensione tra governo ed opposizione. A livello sociale, nonostante la crescita economica del Paese, la ricchezza prodotta non raggiunge ancora buona parte della popolazione. Per questo vi chiedo di pregare per noi, perché i keniani non si lascino trascinare dalla tentazione dall’odio”, ha concluso monsignor Barbara.