Le proteste domenica sera della comunità gay a Tel Aviv contro la legge sulla maternità surrogata (Ansa)
Per la prima volta nella sua storia Israele ha visto ieri una manifestazione Lgbt a livello nazionale. La scintilla della protesta si è accesa a partire da mercoledì quando il parlamento o Knesset ha approvato una legge ritenuta omofoba che nega a coppie gay e uomini single la possibilità di usufruire di uteri in affitto mentre estende la maternità surrogata, già garantita alle coppie eterosessuali, anche a donne prive di un partner e afflitte da problemi medici. Decine di migliaia di dimostranti si sono riuniti, domenica sera, nella piazza Rabin di Tel Aviv e altre dimostrazioni sono state organizzate a Gerusalemme presso la residenza ufficiale del premier Benyamin Netanyahu, a Haifa e a Beer Sheva. Le proteste avevano come obbiettivo non soltanto la legge sulla gravidanza surrogata ma anche una lunga serie di discriminazioni di cui la comunità gay ritiene di essere vittima. Secondo i manifestanti mentre esiste crescente comprensione per le loro istanze nel paese, in parlamento si moltiplicano le resistenze anche per l’ ostilità dei partiti confessionali che sostengono la coalizione del premier Netanyahu. Espressioni di solidarietà per il movimento dei diritti gay sono giunte da molte decine di aziende che hanno garantito oggi una giornata di libertà ai dipendenti che intendevano manifestare.