Trionfa
Syriza con il 36,34%, ma non raggiunge la maggioranza assoluta. Con 149 seggi la formazione della sinistra radicale guidata dal giovane Alexis Tsipras stravince le elezioni politiche greche dopo una campagna elettorale vittoriosa giocata interamente sull’uscita dalla crisi. Secondo partito è
Nuova Democrazia col 27,81%, terzi i neonazisti di
Alba Dorata. Forte è stata anche l’astensione: dei 9.902.915 aventi diritto solo 6.324.963 si sono recati alle urne, portando l’area del non-voto al 36,14%.Un risultato che disegna con grande evidenza il volto di una Grecia esasperata e umiliata da anni di sacrifici e di privazione senza che le ricette della troika abbiano apportato significativi risultati economici.
Quei due seggi mancati costringeranno Tsipras a cercare alleanza all’interno della sinistra moderata per formare il nuovo governo. Il partner più probabile potrebbe essere
To Potami, che ha guadagnato 17 seggi, cui si potrebbe aggiungere il
Pasok, che di seggi ne avrà 13, ma che nella memoria dei greci ricorda gli anni del collasso economico e l’inizio dell’austerity. A dar manforte a Syriza potrebbero essere i
Greci Indipendenti, formazione fuoriuscita da Nea Dimokratia fa decisamente anti-troika.
«I greci – ha detto il leader Tsipras a commento della vittoria - hanno mostrato la strada del cambiamento all'Europa. Ora occorre costruire una nuova Europa basata sulla solidarietà. La troika appartiene al passato. Il voto contro l'austerità è stato forte e chiaro».
Atene era in festa la notte della vittoria. Uno striscione nella piazza dove Syriza aveva eletto il proprio quartier generale diceva: “Gute Nacht, Frau Merkel”. Ora però è sorto il sole. E cominciano i problemi, quelli veri per Syriza e il suo leader.