Un adolescente palestinese è stato ucciso da «spari esplosi da soldati israeliani» oggi lungo la frontiera fra Israele e la Striscia di Gaza nell'ennesimo "venerdì della rabbia". La versione è stata riferita dal portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Achraf al-Qodra, che ha identificato la vittima come Youssef al-Daya, di 14 anni, raggiunto al petto a est di Gaza City.
Secondo la stessa fonte, una trentina di altri palestinesi sono rimasti feriti. L'esercito israeliano non si è pronunciato sulla morte del 14enne, limitandosi a dire ad Afp che circa 8mila palestinesi hanno manifestato in diversi punti della barriera di frontiera con Gaza e che alcuni hanno dato fuoco a pneumatici e lanciato granate, ordigni incendiari e pietre contro gli agenti, che hanno "risposto con mezzi anti-sommossa e sparato secondo le procedure operative in vigore". Da marzo 2018 la Striscia di Gaza è teatro di proteste settimanali lungo la frontiera con Israele, solitamente accompagnate da violenze. Da allora sono almeno 251 i palestinesi uccisi, la maggior parte lungo il confine e gli altri in raid israeliani avvenuti in risposta ad atti ostili provenienti dalla Striscia, che è governata da Hamas. Da marzo 2018 sono invece due i soldati israeliani uccisi. Israele accusa Hamas di strumentalizzare la protesta e sostiene che si limita a difendere la sua frontiera.