giovedì 25 giugno 2009
Produzione alle stelle nel Sudest asiatico e in Medio Oriente. In Arabia Saudita sequestrato un terzo delle «pasticche» mondiali. In calo i mercati delle sostanze tradizionali Cambiano le rotte del narcotraffico.
  • Vite da pasticche in tutto il mondo, di A,.M. Mira
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    Troppo “pulite”, troppo diffuse e troppo po­co costose. La produzione e il consumo di amfetamine e metamfetamine, ma anche di ecstasy – cioè le droghe sintetiche – stanno in­vadendo anche il terzo mondo ( mentre nel pri­mo e nel secondo le cose restano più o meno le stesse dell’anno passato: l’uso non aumenta e però neppure diminuisce). E così il “Rapporto mondiale 2009 sulla droga” dell’Ufficio delle Na­zioni Unite contro la droga e il crimine ( Unodc) è soprattutto un allarme per quanto sta succe­dendo nei Paesi in via di sviluppo, dove c’è la «preoccupazione che produzione e consumo stia­no crescendo » . Trecentoquattordici pagine pre­sentate ieri e preparate in occasione della Gior­nata mondiale contro la Droga di dopodomani. I maggiori mercati in calo. La coltivazione del­l’oppio in Afghanistan (cui spetta il 93% della pro­duzione mondiale) è scesa del 19% rispetto al 2008 e in Colombia ( dov’è prodotta la metà del­la cocaina planetaria) c’è una diminuzione del 18% nella coltivazione ed « uno sbalorditivo de­clino del 28% della produzione rispetto al 2007 » , spiega l’Unodc. Aggiungendo che la produzione globale sempre di cocaina è « la più bassa in un quinquennio, nonostante un modesto aumento della coltivazione in Perù e Bolivia » . Marijuana sempre “principessa” delle droghe. Detto tutto ciò, « la marijuana rimane la droga più coltivata e usata in tutto il mondo » e « i dati mostrano che è divenuta più nociva rispetto a quanto comunemente si crede » , visto che la me­dia del contenuto di principio attivo «è quasi rad­doppiata nell’ultima decade » ( con la conse­guenza d’una « significante crescita delle perso­ne entrate in ambulatorio » ). Amfetamine, metamfetamine ed ecstasy. Le ten­denze delle droghe sintetiche « sono miste » : l’u­so « si è stabilizzato nei Paesi sviluppati » , mentre nel terzo mondo è appunto in crescita. Labora- tori industriali nel sud est asiatico ( « particolar­mente nel Grande Mekong » ) stanno producen­do « grandi quantità di pasticche di Crystal Meth e Ketamina», si legge nel Rapporto». Ed è poi «im­pressionante come l’uso dell’amfetamina Cap­tagon sia esploso nel Medio Oriente. Nel 2007 l’A­rabia Saudita ha sequestrato un terzo di tutto il gruppo di sostanze delle amfetamine nel mondo, maggiore del totale tra Cina e Stati Uniti » . Intan­to, per tornare più vicini a casa nostra, « alcuni Paesi dell’Ue sono i maggiori fornitori di ecsta­sy » e « il Canada è divenuto il perno più impor­tante per il traffico di Meth ed ecstasy » . Si spostano le rotte del traffico. Le parole del di­rettore dell’Unodc, Alberto Maria Costa, su que­sto sono impressionanti: « Il mercato globale del­la cocaina di 50 miliardi di dollari sta subendo u­no sconquasso sismico » . Perché « il livello di pu­rezza e i sequestri sono in giù, i prezzi sono alti e i modelli di consumo in evoluzione » , il che po­trebbe spiegare – com’è scritto nel Rapporto – « la macabra recrudescenza di violenza in Paesi co­me il Messico » . Iran e Pakistan sono i più colpiti dal traffico di droga: « L’Iran nel 2007 ha seque­strato l’ 84% dell’oppio mondiale e il 28% di tut­ta l’eroina » , mentre il Pakistan « è al secondo po­sto per i sequestri di eroina e e morfina » . «I Paesi deboli nel mirino» . Ancora Costa, pen­sando soprattutto all’Africa: « Finché la doman­da di droga persiste, i Paesi deboli saranno sem­pre presi di mira dai trafficanti » . E allora, per e­sempio, « se l’Europa vuole aiutare davvero l’A­frica, dovrebbe ridurre il suo appetito per la co­caina» .
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