Marinette ha portato una maglietta con la foto della figlia al Papa
«È stata davvero una bella giornata. Una delle poche dal 14 marzo, quando mia figlia Marielle Franco è stato assassinata». È emozionata Marinette Silva, mamma della consigliera comunale e attivista di Rio de Janeiro, crivellata di proiettili insieme all’autista, Anderson Pedro Gomes, mentre rientrava a casa al termine di un comizio. Ieri la donna, residente nell’enorme favela di Maré, in Italia ospite del movimento Sem Terra, è stata ricevuta in udienza privata da papa Francesco, insieme a Carol Proner, un avvocato, la pastora luterana Cibele Kuss e Paulo Sérgio Pinheiro, ex ministro per i Diritti umani. Dopo la riunione di ieri alla Fondazione Basso, lunedì e martedì, Marinette Silva, parteciperà a una serie di iniziative con Amnesty Internationa,l che si batte perché sia fatta giustizia sul caso Franco. Marielle, 39 anni, difendeva i diritti umani e, in particolare, quelli del “popolo delle favelas”. Per tale ragione, aveva più volte denunciato la “cattura” delle baraccopoli da parte di gruppi mafiosi in combutta con le forze dell’ordine, le cosiddette “milicias”. Secondo fonti indipendenti, queste ultime controllerebbero undici città brasiliane e 165 favelas, per un totale di 348 chilometri quadrati di territorio. «Ho portato al Santo Padre una maglietta con la foto di mia figlia. Lui mi ha dato un abbraccio e un bacio. Il suo gesto mi ha dato molta forza. Papa Francesco conosce bene il caso di Marielle. Mi aveva già chiamato, perché mia nipote Luyara (figlia 19enne di Marielle, <+CORSIVOA>ndr<+TONDOA>) gli aveva inviato una lettera. Lui l’ha chiamata qualche giorno dopo, ma ho risposto io. Con il Papa ieri ho parlato in libertà: Francesco è ben informato sulla situazione della democrazia in Brasile e in America Latina», ha detto Marinette ad <+CORSIVOA>Avvneire<+TONDOA>. Due giorni fa, Bergoglio ha ricevuto tre politici del Continente, tra cui l’ex ministro degli Esteri, Celso Amorim. Quest’ultimo gli ha consegnato la recente autobiografia di Luiz Inácio Lula da Silva. Francesco via ha scritto un messaggio per l’ex presidente, condannato a 12 anni per lo scandalo “Lava jato”, che si proclama innocente: «A Luiz Inàcio Lula da Silva con la mia benedizione e la richiesta di pregare per me».
Verso le presidenziali
La vicenda giudiziaria dell’ex leader e sindacalista ha spaccato il Brasile. Una parte della popolazione considera l’inchiesta del giudice Sergio Moro nei suoi confronti per corruzione e il successivo verdetto, una «montatura». In carcere a Curitiba dal 7 aprile, Lula è tuttora in testa ai sondaggi delle presidenziali di ottobre. Oggi a San Paolo, il Partido dos trabalhadores (Pt) lancerà ufficialmente la sua candidatura. Il partito ha convocato una grande manifestazione a Brasilia per il 15 agosto, quando suo nome sarà scritto nel registro. Non è, però, detto che l’ex presidente possa presentarsi. L’ultima parola spetta alla Corte suprema che dovrà pronunciarsi nei prossimi mesi. Il suo sfidante di centro-destra sarà Henrique Meirelles: il Movimento democratico brasiliano ha escluso la candidatura dell’attuale capo dello Stato, Michel Temer, che gode a malapena del 3 per cento dei consensi. In seconda posizione, dopo Lula, c’è il rappresentante dell’ultra-destra, Jair Bolsonaro.