Radovan Karadzic in aula al tribunale dell'Aja (Ansa)
I giudici dell'Aja hanno condannato in appello all'ergastolo Radovan Karadzic, al quale in primo grado erano stati comminati 40 anni di carcere.
I giudici hanno respinto tutti i ricorsi presentati dalla difesa dell'ex leader politico dei serbi di Bosnia che in primo grado tre anni fa - il 24 marzo 2016 - fu condannato a 40 anni di reclusione per genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità e altre atrocità commesse a Srebrenica (8 mila musulmani massacrati), a Sarajevo (assediata per oltre tre anni) e nel resto della Bosnia-Erzegovina, comprese uccisioni deportazioni, persecuzioni, torture, durante la guerra del 1992-1995. Un conflitto fratricida nel cuore dell'Europa che provocò non meno di 100 mila morti e due milioni di profughi.
A emettere la sentenza definitiva su Karadzic sono stati i giudici del Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali criminali, l'organismo subentrato al Tribunale penale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia (Tpi) che lo scorso anno ha concluso ufficialmente la sua attività.
DA SAPERE Chi è Karadzic e cos'è l'eccidio di Srebrenica di Fabio Carminati
In primo grado Karadzic, condannato per il genocidio di Srebrenica, e gli altri capi di imputazione era stato assolto dalle accuse di genocidio contro la popolazione non serba in altre sette località della Bosnia.
Radovan Karadzic, 73 anni, psichiatria di formazione, fu arrestato a Belgrado il 21 luglio 2008 al termine di una lunga e rocambolesca latitanza condotta in Serbia sotto falso nome e favorita da appoggi, coperture e protezioni. Negli ultimi tempi della fuga si faceva passare per il dottor Dragan Dabic, una sorta di santone specialista in medicina alternativa. Nove giorni dopo la cattura fu estradato al Tpi all'Aja dove il processo a suo carico cominciò nell'ottobre 2009.
Resta in attesa della sentenza definitiva il generale ex capo militare dei serbi di Bosnia Ratko Mladic, noto come il "Boia di Srebrenica". Mladic, condannato in primo grado all'ergastolo nel novembre 2017, è rinchiuso nel carcere dell'Aja a Scheveningen.