Un’esplosione ha colpito ieri sera un supermercato, all’interno di un centro commerciale, a San Pietroburgo: tredici le persone rimaste ferite nel centro commerciale Gigant Hall, inclusa una che ha rifiutato di essere accompagnata all’ospedale. Una fonte del governatorato di San Pietroburgo ha precisato che «non sono in pericolo di vita». Fortunatamente non è scoppiato un incendio e tutti i clienti sono stati evacuati, ha assicurato la polizia di San Pietroburgo. I feriti sono stati ricoverati presso gli ospedali Mariinskaya, Alexandrovskaya e Yelizavetinskaya.
Oltre 50 persone sono state evacuate dall’edificio. L’ordigno è scoppiato all’ingresso del supermercato “Perekrestok” in un’area dove sono posti gli armadietti usati per depositare le borse e le valigie dei clienti.
Si tratta di un «ordigno artigianale» che aveva un potenziale esplosivo pari a 200 grammi di tritolo e, precisano gli inquirenti, nella bomba erano stati inseriti «elementi in grado di uccidere», come potrebbero essere per esempio dei chiodi o dei bulloni. Nonostante questi elementi farebbero pensare a un attentato, l’indagine per ora è per tentato omicidio anche se «tutte le piste sono possibili». Sul posto sono intervenute decine di auto della polizia, dei vigili del fuoco e ambulanze.
Sostenitori del Daesh poco dopo hanno inneggiato sulla rete alla bomba: «Daremo ai crociati un assaggio della loro stessa medicina», riferisce Sirte che monitora l’attività jihadista sul web.
Stamani il presidente russo Vladimir Putin ha detto che si è trattato di un atto di terrorismo. «Sappiamo che ieri è stato compiuto un atto di terrorismo. E di recente il servizio di sicurezza federale ha impedito un altro tentativo di azione terroristica» ha commentato Putin nel corso di una cerimonia di premiazione al Cremlino per militari russi e donne soldato che hanno prestato servizio in Siria.