Abu Bakr al-Baghadi èp nato a Saramma, in Iraq, 45 anni fa: qui nel discorso nella moschea al-Nuri di Mosul del 4 luglio 2015 (Ansa)
l capo dell'intelligence irachena, Abu Ali al Basri, ha smentito le notizie diffuse in questi ultimi giorni sulla morte del leader dello Stato Islamico (Daesh), Abu Bakr al-Baghdadi. La fonte di intelligence afferma che il Califfo "è ancora nascosto in Siria, e precisamente in una zona fuori di Raqqa", la “capitale” del Daesh nel Nord siriano, nel mirino di una vasta offensiva delle forze curde-siriane sostenute da Washington lanciata agli inizi di giugno.
Lo riferiscono media arabi: i servizi segreti iracheni, affermano, "sono interessati più di altri a dare la caccia e monitorare tutti i movimenti del leader di Daesh" come ha detto Abu Ali al Basri, direttore generale dell'intelligence e dell'antiterrorismo come riporta la tv satellitare al-Arabiya La stessa tv, sabato scorso, aveva invece ribadito la morte del Califfo, indicandone anche il successore in un leader tunisino del Daesh, con il nome di battaglia Jalaluddin al-Tunisi. Nei giorni scorsi, la televisione irachena al-Sumaria ha inoltre affermato di avere appreso da "una fonte nella provincia di Ninive che la morte di Abu Bakr al Baghdadi è confermata. La stessa emittente aveva dato notizie altre volte in passato, fra cui nel 2016, poi smentite, del ferimento del capo terrorista. Notizia non confermata né smentita dagli Stati Uniti.
Per un'altra fonte Abu Bakr al-Baghdadi è invece al 99% vivo e si trova a sud della città siriana di Raqqa. Ne è certo Lahur Talabany, direttore dell'agenzia Zanyari, servizio di intelligence nella regione del Kurdistan, che lo ha riferito a Reuters. Questo confermerebbe quanto rilanciato poco primna dal